Modello cooperativo per valorizzare i boschi, tutelare le aree a maggiore tasso di ruralità e per la cura del territorio

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16 ottobre 2025

Cristian Maretti (presidente Legacoop Agroalimentare) "La cooperazione svolge già ora un ruolo importante, ma può ulteriormente diventare un attore dinamico di ulteriore aggregazione"

Patrizio Mecacci (responsabile Foreste) "Solo in Legacoop le cooperative organizzano 1.500 lavoratori in 65 cooperative per 70 milioni di euro di valore della produzione: garantiscono esperienza, qualità occupazionale e produttivita"'

ROMA, 16 ottobre 2025 - Foreste e boschi sono un grande patrimonio da tutelare, sia per il valore economico, sia per quello di tenuta sociale di un territorio. Aspetti questi dove la cooperazione svolge un ruolo determinante. Ed e' di questo che si e' parlato oggi a Roma all'evento "Cooperative forestali, la filiera delle opportunita"', promosso da Legacoop Agroalimentare. L'iniziativa ha visto la partecipazione, oltre che del presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti, e del responsabile forestale Legacoop Agroalimentare Patrizio Mecacci, anche di Emilio Gatto (direttore Direzione Economia Montana e Foreste del ministero dell'Agricoltura), di Alessandra Stefani (presidente Cluster Italia Foresta Legno) e di Fabio Renzi segretario generale di Fondazione Symbola. L'incontro e' stata l'occasione per delineare le sfide e le proposte per rafforzare il ruolo della cooperazione nel settore forestale e ambientale e per presentare i contratti di filiera forestale che vedono protagoniste le cooperative.

Come ha evidenziato il presidente Cristian Maretti "le tematiche relative alla forestazione sono molto importanti per Legacoop Agroalimentare. Questo settore deve diventare un perno per le politiche relative alle aree a maggiore tasso di ruralità, alla montagna e alla collina. In questo quadro la cooperazione svolge già ora un ruolo importante, ma può ulteriormente diventare un attore dinamico di ulteriore aggregazione cooperativa tra lavoratori, tra settori diversi presenti in quei territori ed elemento di integrazione per lavoratori extracomunitari con quelle competenze".

Il responsabile Patrizio Mecacci ha sottolineato come "le cooperative forestali, che solo in Legacoop organizzano 1.500 lavoratori in 65 cooperative per 70 milioni di euro di valore della produzione, rappresentano un modello in grado di garantire esperienza, qualità occupazionale e produttivita"'.

Rinnovo contrattuale e questioni normative. Tra i temi cruciali del settore c'e' il rinnovo del contratto nazionale per il quale si cercano sostenibilità tra innovazioni normative e aumenti salariali. Mecacci ha anche evidenziato la necessità di "superare gli ostacoli normativi che limitano il ruolo dei dottori forestali nella direzione tecnica dei lavori per alcune categorie ritardandone l'equiparazione a geometri o periti edili".

La crisi del settore e il rilancio pubblico-privato Nonostante le esperienze virtuose, il settore ha visto un'erosione del mercato a causa della crisi della filiera del legno e dell'apertura ad altri settori, come l'edilizia e la piccola agricoltura, costringendo le cooperative a spostarsi verso l'ingegneria ambientale e le bonifiche. "Per invertire la rotta, e' indispensabile che il settore pubblico stanzi risorse con continuità, le paghi con regolarità e abbandoni la logica del massimo ribasso", ha evidenziato Mecacci. Per questo Legacoop Agroalimentare promuove "l'ampliamento di un modello nato dall'esternalizzazione delle lavorazioni forestali alle cooperative di lavoro, con il doppio obiettivo di alleggerire gli enti e ritrovare produttività e adeguatezza. In tal senso, i partenariati pubblico-privati, in particolare nelle aree del Mezzogiorno, stanno dando risultati significativi".

Opportunità e strategia di filiera. Il settore si apre a nuovi filoni di intervento grazie anche al recente regolamento europeo sul ripristino della natura, che può inaugurare una stagione di coprogettazione per la cura del territorio. "Legacoop ha aderito con convinzione al Cluster Italia Foresta Legno e ha risposto con entusiasmo al bando per i Contratti di filiera forestale: il mondo della cooperazione partecipa direttamente o indirettamente al 30% delle progettualità ammesse a finanziamento".

L'associazione e' impegnata a fondo per la nuova strategia forestale nazionale, e collabora su opere di riqualificazione, gestione dei patrimoni delle grandi città e in progetti in zone di frontiera come le Green Communities. Inoltre, ha ottenuto che la Legge sulla Montagna riconosca esplicitamente le cooperative come beneficiarie delle agevolazioni previste, e si dichiara pronta a partecipare ai tavoli tecnici per la definizione delle linee guida attuative.

Rilancio del modello cooperativo e partnership Di fronte a una crisi del modello cooperativo, anche a seguito di una recente sentenza della Corte Costituzionale che ne ha evidenziato la perdita di attrattività, Legacoop Agroalimentare ha deciso di lanciare una stagione di promozione cooperativa in ambito forestale.

Attraverso il fondo mutualistico Coopfond e gli uffici legali, sono previste azioni per sostenere la nascita di nuove cooperative tra proprietari fondiari e la trasformazione di associazioni e reti in cooperative agricole e forestali. E per incoraggiare la creazione di nuove cooperative tra imprese boschive per il conferimento dei prodotti della selvicoltura. Inoltre, a breve, saranno pubblicate bozze di statuto e strumenti di sostegno formativo, economico e finanziario.

Mecacci ha annunciato un prossimo protocollo d'intesa con Legambiente "per unire le forze sui temi della bioeconomia delle foreste e degli interventi di ripristino e gestione, un passaggio dal green washing al green making. L'obiettivo e' lavorare per il rilancio dell'economia di tutto il Paese, partendo dal superamento della visione di "aree interne" come realtà separate dalle aree urbane, riconoscendo l'Italia come un "Paese di Paesi" interconnessi".




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