Pesca, Il Decreto Rilancio (DL34/2020) è ora legge dello Stato: soddisfazione per aver messo un altro mattoncino nel muro di difesa da Covid 19
Pesca e acquacoltura
Il Decreto Rilancio (DL34/2020) e' ora legge dello Stato:
soddisfazione per aver messo un altro mattoncino nel muro di difesa da Covid 19
Tra le altre misure, ricordiamo quelle di interesse diretto
per la pesca, contenute nell'articolo 222, costruito per favorire il rilancio
produttivo e occupazionale delle filiere agricole, della pesca e
dell'acquacoltura e superare le conseguenze economiche derivanti dall'emergenza
epidemiologica in atto:
1) esonero straordinario dal versamento dei contributi
previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, dovuti per il
primo semestre 2020 cioe' dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020, ferma restando
l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Sarà un successivo
decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il
Ministro delle politiche agricole e con quello dell'economia e delle finanze a
definire criteri e modalità attuative. L'efficacia di questa norma comunque e'
subordinata all'autorizzazione della Commissione europea.
2) Rifinanziamento della cosiddetta "cambiale agraria e
della pesca" per la concessione di prestiti cambiari a tasso zero in favore
delle imprese agricole e della pesca con ulteriori 30 milioni di euro.
3) Istituzione di un fondo di 20 milioni di euro per l'anno
2020 per la sospensione dell'attività economica delle imprese del settore della
pesca e dell'acquacoltura. Tale misura ha l'obiettivo di far fronte ai danni
diretti e indiretti subiti dalle imprese della pesca e dell'acquacoltura a
causa dell'emergenza da COVID-19. Anche in questo caso, un decreto ministeriale
(MIPAAF), sulla base di un'intesa Stato-Regioni, definirà criteri e modalità di
attuazione, nel rispetto di quanto previsto nel quadro comunitario sugli aiuti
"de minimis" nel settore della pesca e dell'acquacoltura, come modificati per
il contrasto al COVID-19.
4) Riconoscimento di un'indennità di 950 euro per il mese di
maggio 2020 ai pescatori autonomi (sinora esclusi), compresi i soci di
cooperative, che esercitano professionalmente la pesca in acque marittime,
interne e lagunari, di cui alla legge 13 marzo 1958, n. 250. Tali soggetti non
devono essere titolari di pensione ne' iscritti ad altre forme previdenziali
obbligatorie, ad esclusione della gestione separata INPS. L'indennità non
concorre alla formazione del reddito ai sensi delle imposte sui redditi.
"Si tratta di misure importanti" dichiara l'Alleanza Pesca
"per le quali e' stato fatto un grande lavoro di squadra con Governo e
Parlamento. Ora l'auspicio e' che i fondi possano giungere al più presto ai
beneficiari per consentire un vero rilancio e superare le difficoltà, inedite,
vissute finora dal settore"