ALLEANZA DELLE COOPERATIVE, "LE MODIFICHE AL MFF E ALLA PAC NON RISPONDONO AI BISOGNI REALI DELL'AGRICOLTURA E DELLA PESCA EUROPEE"

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11 novembre 2025

"Le modifiche al Mff e alla Pac non rispondono ai bisogni reali dell'agricoltura e della pesca europee"

 

  • Alleanza della Cooperative Italiane agroalimentari e della pesca: "Le modifiche al Mff e alla Pac non garantiscono ne' la tenuta economica delle imprese agricole e della pesca ne' la stabilità del mercato alimentare europeo. E' indispensabile che l'Unione europea assuma finalmente un approccio strategico all'agricoltura e alla pesca"
  • "Senza risorse adeguate, senza una Pac realmente comune e senza strumenti semplici e applicabili, non possiamo chiedere agli agricoltori di fare la loro parte. La politica comune della pesca rischia di scomparire. Serve una revisione profonda, non un maquillage amministrativo"

 

ROMA, 11 novembre 2025 - Alleanza della Cooperative Italiane agroalimentari e della pesca (Agci Agroalimentare, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop Agroalimentare) condividono e rilanciano le preoccupazioni espresse da Copa e Cogeca nella lettera indirizzata ieri (10 novembre) ai membri del Parlamento europeo con le proposte di revisione del Quadro finanziario pluriennale (Mff 2028-2034) e della Politica Agricola Comune.

"Le cooperative agroalimentari italiane agroalimentari e della pesca condividono in pieno l'allarme lanciato dalle organizzazioni europee", sottolineano i tre presidenti Antonello Capua (Agci Agroalimentare), Raffaele Drei (Confcooperative Fedagripesca) e Cristian Maretti (Legacoop Agroalimentare). "Così come presentate, le modifiche al Mff e alla Pac non garantiscono ne' la tenuta economica delle imprese agricole ne' la stabilità del mercato alimentare europeo. E' indispensabile che l'Unione europea assuma finalmente un approccio strategico all'agricoltura, riconoscendo che sicurezza alimentare e sicurezza geopolitica sono oggi la stessa cosa. Perche' vale la pena ricordare che nella pesca le importazioni raggiungono il 70% del prodotto ittico annuo consumato nella Ue". Quindi "senza risorse adeguate, senza una Pac realmente comune e senza strumenti semplici e applicabili, non possiamo chiedere agli agricoltori di fare la loro parte. Inoltre nell'ambito delle attuali proposte sul Mff, si assiste alla scomparsa del Feampa. E senza una separazione giuridicamente vincolante per i fondi destinati alla pesca nel Fondo Pnr, la politica comune della pesca rischia di scomparire a meno che singoli Stati membri non decidano di conferirle risorse, sebbene il valore aggiunto della Pcp sia proprio quello di raggiungere obiettivi comuni tramite una migliore gestione della risorsa ittica. Ecco dunque che serve una revisione profonda, non un maquillage amministrativo".

Per mesi, riprende Alleanza, le cooperative e gli agricoltori hanno segnalato come l'impianto della riforma delineata dalla Commissione minacciasse la sostenibilità economica del settore e la stessa sicurezza alimentare della Ue. Le nuove indicazioni contenute nella lettera della presidente von der Leyen, pur rappresentando un riconoscimento della debolezza della proposta del 16 luglio, vengono definite "solo fumo negli occhi", incapaci di rispondere alle sfide poste da un contesto geopolitico senza precedenti.

Tra le principali criticità evidenziate anche da Alleanza c'e' l'assenza di un incremento della quota della Pac nel bilancio UE, che rimane sotto il 15% e con risorse inferiori del 20% rispetto all'attuale periodo e sopratutto si continua a mantenere l'integrazione della Pac in un Fondo Unico, che indebolisce il carattere comune della politica agricola. A questo si sommano spostamenti tecnici insufficienti tra regolamenti, che lasciano fuori elementi essenziali come controlli, penalità e cofinanziamento oltre a un "obiettivo rurale" considerato marginale in quanto privo di risorse aggiuntive. Infine l'impianto del "piano nazionale unico" e' ritenuto fonte di complessità amministrativa e potenziale distorsione del mercato unico.

Difficoltà che investono anche il settore della Pesca. La rinazionalizzazione della politica della pesca (Pcp) infatti ne danneggia il carattere comune e rischia eventualmente anche di essere in contrasto con il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue) che assegna tale competenza in esclusiva alla Ue.

Secondo Copa e Cogeca, posizione pienamente condivisa da Alleanza della Cooperative Italiane, le modifiche proposte "non cambiano nulla nella sostanza". In particolare non rafforzano il reddito degli agricoltori, non semplificano, non mettono in sicurezza la capacità produttiva europea.

Alleanza della Cooperative Italiane agroalimentari e della pesca ribadisce quindi la necessità di un ripensamento radicale, che mantenga la Pac come politica autonoma a due pilastri, dotata di un budget stabile, indipendente e indicizzato all'inflazione, in coerenza con i Trattati europei. Se si guarda al settore Pesca, poi, in base all'attuale proposta, ciascuno Stato membro può decidere l'importo della propria dotazione nazionale che spenderà per la pesca e l'acquacoltura, con conseguente perdita di condizioni di parità e concorrenza sleale tra gli Stati membri.

Il sodalizio cooperativo invita Parlamento e Consiglio europeo a mantenere una posizione ferma a difesa del sistema agricolo e cooperativo europeo, confermando il proprio impegno a sostenere ogni iniziativa volta a garantire stabilità, equità e competitività per milioni di agricoltori, cooperative e comunità rurali.

 




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