DAZI, ALLEANZA AL COMMISSARIO SEFCOVIC:BENE GLIACCORDI MA RISPETTARE LE IG E CLAUSOLE AUTOMATICHE
Notizie"Sì agli accordi commerciali ma solo se tutelano le indicazioni geografiche e se ci sono clausole automatiche. Dazio zero per il vino"
- Incontro al ministero dell'Agricoltura tra Alleanza delle
   Cooperative Italiane e il Commissario europeo per il Commercio, Maros Sefcovic
- Cristian Maretti (presidente Legacoop Agroalimentare) "In questa fase
   di incertezza prolungata, le nostre cooperative principali si sono fatte
   carico dei dazi e hanno compresso i margini (dove c'erano) per i vini a
   scaffale tra i 6 e gli 8 dollari. Preoccupati per l'export di tutto il
   comparto agraolimentare"
- Antonello
   Capua
   (presidente Agci Agroalimentare) "Di fronte al rischio concreto di nuovi
   dazi sui nostri prodotti agroalimentari e' fondamentale che la Commissione
   europea valuti con urgenza l'istituzione di un fondo di emergenza per
   tutelare le esportazioni"
- Giovanni
   Guarneri
   (Confcooperative Fedagripesca) "Gli accordi bilaterali sono uno strumento
   fondamentale per sostenere l'export delle imprese cooperative
   agroalimentari in un quadro di incertezza politica e ridotta competitività
   causata dalla svalutazione del dollaro".
ROMA, 31 ottobre 2025 - "Vanno bene gli accordi commerciali ma
solo se tutelano in maniera adeguata le indicazioni geografiche e se ci sono
clausole automatiche. Rispetto al mercato degli Stati Uniti, la priorità oggi e'
arrivare al dazio zero per il vino: in questa fase di incertezza prolungata, le
nostre cooperative principali si sono fatte carico dei dazi e hanno compresso i
margini (dove c'erano) per i vini a scaffale tra i 6 e gli 8 dollari".
E' il messaggio che Cristian Maretti, presidente
di Legacoop Agroalimentare, ha rivolto al Commissario
europeo per il Commercio, Maros Sefcovic, nel corso di un incontro a
Roma al ministero dell'Agricoltura, presente il ministro Francesco
Lollobrigida, dedicato alle politiche agricole e commerciali
dell'Unione europea. Maretti, che ha parlato a nome di Alleanza delle
Cooperative, era accompagnato da Antonello Capua di Agci Agroalimentare
e da Giovanni Guarneri di Fedagri Confcooperative.
"Questo - ha spiegato Maretti - avrà un impatto inevitabile sul
pagamento delle uve, perche' non e' possibile un recupero totale dalla fase di
trasformazione in cantina. Per i vini a maggior prezzo ci si e' accollati
solo il 50% del dazio, confidando su una maggiore inelasticità della
domanda rispetto al prezzo. Ma anche influenzato da questo, stiamo già
vedendo cali di consumo rilevanti".
Il presidente ha sottolineato come le politiche di
promozione sui mercati esteri, a partire dagli Stati Uniti, ma anche verso
nuove aree di sbocco, siano "ormai inevitabili" per sostenere la
tenuta del comparto vitivinicolo europeo.
"Le nostre principali cantine - ha aggiunto - hanno le assemblee
di bilancio ai primi di dicembre, perche' operano con esercizi infrannuali: sarà
a quel punto necessario poter presentare possibili azioni di sostegno alle
cooperative e ai produttori. Senza interventi tempestivi sarà molto difficile
immaginare un 2026 sereno: serve una soluzione che riporti stabilità e fiducia
lungo la filiera".
Come ha sottolineato Giovanni Guarneri (Confcooperative
Fedagripesca) "Gli accordi bilaterali sono uno strumento fondamentale per
sostenere l'export delle imprese cooperative agroalimentari italiane in un
quadro di incertezza politica e ridotta competitività causata dalla
svalutazione del dollaro. E'  altresì strategica la centralità della tutela delle
IG per garantire la trasparenza sul mercato globale dell'origine dei prodotti
agro-alimentari italiani. Ringraziamo l'impegno del Commissario Sefcovic e il
ministro Lollobrigida su questi fronti".
Sul fronte commerciale globale, Maretti ha poi osservato che "il Mercosur
può rappresentare una prospettiva positiva per il nostro settore, ma
vanno rafforzate le clausole di salvaguardia, con la possibilità di un immediato
blocco delle importazioni quando vengono individuate produzioni
provenienti da aree a rischio forestale".
Per Antonello Capua, presidente Agci Agroalimentare "Di
fronte al rischio concreto di nuovi dazi sui nostri prodotti agroalimentari, in
particolare da parte degli Stati Uniti, e' fondamentale che la Commissione
europea valuti con urgenza l'istituzione di un fondo di emergenza per tutelare
le esportazioni. Tale strumento potrebbe integrarsi con l'Ocm Promozione,
rafforzando la capacità di diversificare i mercati di destinazione". Inoltre
«sul fronte dell'accordo UE–Mercosur, chiediamo garanzie chiare sul principio
di reciprocità: non possiamo accettare che entrino in Europa prodotti ottenuti
con fitosanitari vietati da noi, o in condizioni ambientali e lavorative non
conformi ai nostri standard. Servono clausole di salvaguardia vincolanti.
Infine, e' imprescindibile che la Commissione assicuri ai consumatori europei un
livello minimo garantito di sicurezza, tracciabilità e qualità, anche nei
futuri accordi con Paesi terzi". 
La questione dazi colpisce anche prodotti a indicazione geografica
come il Pecorino Romano "che si e' trovato un dazio al 15% prima assente"sottolinea Maretti, con conseguenze importanti di mercato dal momento che le
vendite negli Usa pesano per il 60% del totale dell'export.
Maretti ha ribadito al Commissario Sefcovic la necessità di una risposta
politica ed economica all'altezza della sfida. "Il settore agricolo
europeo - ha concluso - non può essere lasciato solo a gestire le turbolenze
dei mercati internazionali. Serve una politica commerciale coerente con quella
agricola, capace di tutelare i produttori, garantire concorrenza leale e rafforzare
il modello cooperativo come strumento di stabilità economica e sociale nei
territori rurali".
