ALLUVIONI, MARETTI: BENE L'INCARICO A CURCIO, LA GESTIONE E' QUESTIONE DI IMPORTANZA NAZIONALE
Notizie"Auguri a Fabrizio Curcio per la nomina a Commissario all'alluvione"
Cristian Maretti (presidente Legacoop Agroalimentare): "Il Governo ha indicato l'ex capo della Protezione civile ed e' un segnale positivo, ci auguriamo che sia una figura con una identificazione netta tra responsabilità politica e responsabilità della "ricostruzione". La gestione delle alluvioni e' diventata questione di importanza nazionale"
ROMA, 1 gennaio 2025 - "I nostri migliori auguri a Fabrizio Curcio indicato dalla premier Giorgia
Meloni come nuovo commissario straordinario alla ricostruzione nei
territori colpiti dall'alluvione, Emilia-Romagna, Toscana e Marche". E' il
commento di Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare in
merito all'affidamento dell'incarico all'ex capo della Protezione Civile che
sostituirà il predecessore, il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Segnale positivo. "Si tratta di un
segnale sicuramente positivo e ci auguriamo che sia l'inizio di una
collaborazione istituzionale fruttuosa e che soprattutto le responsabilità di
chi fa le cose siano a prova di polemiche", continua Maretti. "Auspicavamo la
nomina di un non militare come segnale di apertura verso le richieste del
presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale, per cui il
nome di Curcio ci sembra un buon segnale. Importante e' una identificazione
netta tra responsabilità politica e responsabilità della "ricostruzione" che il
commissario all'alluvione dovrebbe rappresentare. Deve essere un altro positivo
segnale politico anche a livello nazionale di "cooperazione istituzionale" dopo
quanto letto sul Giubileo".
Inoltre, sottolinea
Maretti, "l'incarico di commissario e' importante in particolare dopo la
"confusione" della gestione degli ultimi 20 mesi che ha generato anche prese di
posizione decise da parte di Comuni guidati anche da maggioranze dello stesso
colore del Governo".
Nomina necessaria per
far ripartire il territorio e l'agricoltura. Quanto chiede Maretti e' un commissario
"con una presenza vicina al territorio in grado anche di monitorare tutti i
colli di bottiglia amministrativi, tutte le complicazioni procedurali che
stanno ostacolando non solo il ristoro dei danni, ma persino le domande per
richiederli. Basti pensare che ci sono Comuni che sono dovuti intervenire con
altre spese sulle nuove alluvioni di settembre 2024. E se questi fondi non
verranno reintegrati sarà ancora più difficile poter ripristinare, oltre il
provvisorio e l'emergenziale, le infrastrutture e le attività agricole con i
campi allagati".
Fondamentale gestire le
alluvioni. Quello della gestione delle alluvioni e del dopo e' diventata una
questione importante in tutta Italia. «Basta ricordare quanto successo in
Emilia centrale nel 2020, a Catania del 2021 (per altro nel corso degli Stati
Generali della pesca), nelle Marche del 2022, e in Romagna e nella Toscana del
2023. Senza dimenticare il 2024 con ancora l'Emilia-Romagna, e poi Ancona e
Castagneto Carducci in Toscana. Una situazione da affrontare anche perche'
spesso le alluvioni sono alternate da lunghi periodi siccitosi e temperature
massime oltre i 40 gradi per molti giorni sopra la media".
Parola chiave:
adattamento. Infine Maretti coglie l'occasione per parlare della parola adattamento
che "va incasellata come antidoto al dibattito polarizzato su questo tema, che
per le alluvioni vede contrapposti il partito del "non pulite i fiumi" contro
quello del "quantità d'acqua mai vista prima". E' una polarizzazione senza
senso, perche' la pulizia dei fiumi, la loro rinaturalizzazione quando
possibile, il mantenimento custodito dei versanti, vanno fatti ed assumono
maggior valore proprio perche' arrivano quantità d'acqua mai viste prima".