AGRINSIEME: UCRAINA, PER AGRICOLTURA SITUAZIONE MOLTO COMPLESSA; PIANIFICARE IMMEDIATO E FUTURO PRIMARIO, A PARTIRE DA SEMINATIVI
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AGRINSIEME: UCRAINA, PER AGRICOLTURA
SITUAZIONE MOLTO COMPLESSA; PIANIFICARE IMMEDIATO E FUTURO PRIMARIO, A PARTIRE
DA SEMINATIVI
Intervento del coordinatore
Massimiliano Giansanti al Mipaaf
Roma, 10 marzo 2022 - "Oggi ci troviamo in una situazione
estremamente complessa e purtroppo destinata a peggiorare in ragione delle
tensioni geopolitiche in atto. La questione riguarda i cereali, ma anche i semi
oleosi."
Lo ha sottolineato Massimiliano
Giansanti, coordinatore di Agrinsieme - che riunisce Cia-Agricoltori
italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle
Cooperative Agroalimentari - intervenendo all'odierna riunione del Tavolo
grano, svoltasi al Mipaaf alla presenza del sottosegretario alle Politiche
Agricole Gian Marco Centinaio.
"Questa
drammatica situazione – ha sottolineato Giansanti - e' però anche il risultato
di scelte strategiche sbagliate fatte nel passato, che hanno lasciato gli imprenditori
agricoli quasi totalmente esposti alle dinamiche di mercato; diventa quindi
fondamentale pianificare l'immediato e iniziare a ragionare sul futuro
dell'intera agricoltura italiana, a partire dai seminativi".
Giansanti
ha poi ricordato che a giorni si inizierà a seminare mais, soia e girasole, e
l'agricoltura non può permettersi di perdere queste tre colture perche'
significherebbe ricorrere ancora di più ad approvvigionamenti esteri. L'Italia,
a differenza di altri Paesi come ad esempio la Francia, non sa quante scorte ha
a disposizione; serve uno strumento per valutare e avere contezza di queste
scorte.
"Guardando
all'orizzonte comunitario – ha detto il coordinatore di Agrinsieme - riteniamo
che debba temporaneamente essere sospesa l'adozione della nuova Pac, così come
l'obbligo del greening; allo stesso modo si renderebbe necessaria una proroga
dell'attuazione della strategia Farm to Fork, rivedendola alla luce della
situazione odierna".
Vanno
poi riviste – secondo il Coordinamento - le norme che vincolano o limitano la
possibilità produttiva dei campi; basti pensare che oggi in Italia, tra EFA e
altro, abbiamo ben 1 milione di ettari che non vengono coltivati e che si
potrebbero recuperare e mettere a regime.
"In
questo contesto si inseriscono gli aumenti dei costi, con particolare
riferimento a quelli dell'energia – ha sottolineato ancora Giansanti - che
vanno calmierati con appositi interventi dell'esecutivo per garantire un'adeguata
produzione di cereali e semi oleosi. Sul gasolio, in particolare, serve una rivisitazione
delle aliquote delle accise".
Altro
punto importante, per Agrinsieme, e' la ricerca: serve una ripresa su varietà
riprodotte in Italia con brevetto italiano, perche' ad oggi ci approvvigioniamo
dalle multinazionali. Sementi come girasole, mais e soia sono frutto della ricerca
di altri Paesi.
"Serve
una valutazione approfondita, infine, – ha concluso Giansanti - sulla questione
fertilizzanti e sulle zone vulnerabili a nitrati. Anche qui e' necessaria la
sospensione temporanea in ragione dell'eccezionalità della situazione".