A Sana 2016 i numeri Nomisma sull'ortofrutta bio

Ortofrutticolo
12 settembre 2016

A Sana 2016 i numeri Nomisma sull

Che l'ortofrutta bio stia andando forte e' cosa risaputa, il quanto e il perche' sono stati invece oggetto di un'indagine di Nomisma presentata venerdì scorso, 9 settembre 2016, in occasione di Sana, la fiera bolognese dedicata al biologico e alla salute, in occasione del convegno 'Il biologico cresce... la filiera si incontra: il caso ortofruttà, organizzato dal Ccpb. 
In base ai dati relativi alle sole vendite a peso imposto avvenute in iper e supermercati (che rappresentano l'87% delle vendite bio nella Gdo), emerge che dal 2012 al 2015 il comparto e' cresciuto in valore del 16,8%, mentre per quest'anno si segnala una crescita del 17,6% rispetto al 2015, arrivando a un valore di poco superiore ai 100 milioni di euro.
Di questi, sempre considerando solo iper e super, la voce più consistente e' rappresentata dalla frutta fresca (IV gamma esclusa) con 49 milioni di euro e una quota del 5,8% sulla categoria, con una crescita del 37,8% rispetto al 2012 e del 26% rispetto all'anno scorso. 
Segue la verdura fresca, per un valore di 34 milioni di euro; un segmento cresciuto di quasi il 30% in quattro anni e del 17% rispetto al 2015. 
Nella IV gamma bio invece c'e' da segnalare la grossa differenza tra il mondo delle verdure e quello della frutta. Il primo infatti vale quasi 17 milioni di euro e ad oggi e' cresciuto del 47,7% e del 20,7% rispettivamente rispetto al 2012 e al 2016. Completamente opposto il caso invece della frutta fresca di IV gamma, che rappresenta una piccolissima frazione del mercato, per un valore di appena 103mila euro, un segmento addirittura in calo (-85,9% rispetto al 2012 e -52,4% rispetto all'anno scorso).
I dati Nomisma indicano, che considerando le vendite di bio a peso imposto in iper, super, LSP e discount, da gennaio a giugno sono state commercializzate 17.423 tonnellate di frutta bio: +17% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In termini di referenze, le voci maggiori sono i limoni (40%), le arance (15%), le banane (12%) e la mele (10%). 
Nello stesso periodo, sono state vendute 13.387 ton di ortaggi bio: un +19% rispetto all'anno scorso, con patate (22%), pomodori (19%), carote (19%), cipolle secche (16%) e zucchine (12%) a rappresentare la top five nelle vendite.
Nomisma e' anche andata a indagare, con una serie di interviste, i motivi del consumo di biologico tra gli italiani. Così si scopre che negli ultimi 12 mesi, 3 famiglie su 4 (74%) hanno acquistato almeno una volta frutta o verdura fresca bio e che, dopo l'olio extravergine di oliva, sono proprio frutta e verdura le due referenze biologiche più acquistate almeno una volta l'anno. Ancora, e' emerso che tra chi compra bio il 29% vorrebbe sugli scaffali una maggiore offerta di frutta fresca biologica, mentre il 26% lo vorrebbe di verdure e ortaggi.
Ma di un prodotto biologico, il consumatore che voglia acquistarlo a cosa guarda? A questa domanda, il 29% degli intervistati ha risposto in prima battuta la stagionalità, il 27% invece l'origine italiana; quindi troviamo letteralmente uno scalino, perche' solo il 13% dei consumatori di biologico in prima battuta guarda alla convenienza o al prezzo basso, mentre appena il 12% considera l'aspetto.

FONTE: Fresh Plaza




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