RIFORMA PAC: cooperazione a Ciolos, "c'é ancora tempo per cambiarla, occorre rendere più competitive le aziende

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21 novembre 2011

"Saremo al suo fianco per fare insieme una battaglia per rendere più competitive le nostre aziende." Lo ha dichiarato Maurizio Gardini a nome del Coordinamento della cooperazione agroalimentare, nel corso dell'incontro riservato alle organizzazioni cooperative che il Commissario europeo all'agricoltura Dacian Ciolos ha avuto la mattina del 18 novembre nella sede della rappresentanza in Italia della Commissione Europea. "La proposta di riforma diffusa il 12 ottobre scorso è stata da noi aspramente criticata per mancanza di coraggio - ha continuato Gardini - ma si tratta di una proposta che è ancora possibile cambiare. Siamo a tal riguardo estremamente soddisfatti dell'apertura che lei ha fatto, durante il colloquio di oggi, sul ruolo delle cooperative agricole". "Al commissario abbiamo chiesto di osare, di introdurre quelle misure necessarie a far sì che l'agricoltura europea sviluppi un modello sostenibile sia dal punto di vista dell'ambiente, ma anche e soprattutto dal punto di vista del mercato", ha detto il presidente di Fedagri. "Dobbiamo premiare - così ha proseguito Gardini - le aggregazioni dei produttori, affinché si creino le condizioni necessarie a fare in modo che il prodotto agricolo non sia solo una commodity scambiata sui mercati finanziari internazionali, quanto piuttosto un bene che contenga il valore aggiunto necessario a dare reddito a chi lo coltiva". "Ecco perché crediamo fermamente nel modello ortofrutticolo che abbiamo chiesto di estendere anche ad altri settori. Su questo punto il Commissario Ciolos ci ha dato ampie rassicurazioni. Si tratta di un modello che ha consentito di sviluppare processi industriali, commerciali e di marketing, di accorciare le nostre filiere e di garantire al consumatore finale prodotti sicuri e di qualita'". "Abbiamo chiesto inoltre al Commissario - ha concluso Gardini - che la futura Pac non consideri come parametro di ripartizione dei sostegni la sola superficie coltivata di un Paese ma anche il reale valore che l'agricoltura di quel paese può esprimere".


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