RIFORMA PAC: riunione congiunta Parlamento Europeo, Commissione Esecutiva e Consiglio Agricolo

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8 novembre 2011

Aperta dal Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek, ieri si è svolta una riunione sulla riforma della PAC che per la prima volta ha visto riuniti il Consiglio dei Ministri dell'agricoltura e la Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, alla presenza del Commissario europeo all'agricoltura Dacian Ciolos. Buzek ha definito l'incontro "storico per la nostra Unione Europea". Questa riunione che si tiene "per la prima volta nella storia dell'Unione" è il segno dei cambiamenti significativi introdotti con il Trattato di Lisbona attraverso la procedura di codecisione, ha detto Buzek. Essa - ha affermato il Presidente della Comagri Paolo de Castro - traduce anche il "senso di straordinarietà che assume la riforma della PAC, che si inserisce in uno scenario completamente diverso dal passato", in cui la necessità di aumentare la produzione agricola si fa di nuovo pressante. "Non possiamo permetterci ulteriori perdite di produttività", ha affermato De Castro che ha rilevato come dalle prime discussioni in Commissione sia emersa la convinzione che le proposte Ciolos non sono abbastanza ambiziose. Pare - ha aggiunto - che esse abbiano più lo scopo di contenere la produzione agricola, come già si faceva in passato. Al contempo, il "carico burocratico pare incrementarsi", ha asserito De Castro, secondo il quale anche "le misure per affrontare le crisi non sono sufficienti". De Castro ha chiuso il suo intervento auspicando che questo tipo di "riflessione congiunta e trasparente" possa "non essere occasionale" e porti a "superare i limiti di questa proposta". Per Marek Sawicki, Presidente di turno del Consiglio agricolo, c'è il rischio che, con la proposta Ciolos, la burocrazia aumenti invece che diminuire. Sawicki ha sottolineato in particolare che "bisogna aiutare gli agricoltori ad essere più competitivi". Ciolos ha contestato le critiche avanzate, rivendicando l'equilibrio e la coerenza della proposta della Commissione europea, tenuto conto della necessità di conciliare gli interessi di ventisette stati membri, degli agricoltori e della società. Il Commissario ha evidenziato la necessità di mantenere una "visione d'insieme" che contemperi tutte le parti in gioco, per non "contribuire a rinforzare i divari che esistono tra i produttori e la società europea".


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