PE: riforma della PAC, il dibattito in Commissione agricoltura

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25 ottobre 2011

La Commissione agricoltura del parlamento europeo ha svolto un approfondito dibattito sulle proposte legislative di riforma della politica agricola comune, alla presenza del commissario Dacian Ciolos. Al centro delle critiche dei deputati il rischio di un incremento degli adempimenti burocratici a carico degli agricoltori e l'inadeguatezza delle misure per il "greening". La proposta di distogliere il 7% delle terre coltivabili a fini ambientali "è contraria all'attuale esigenza di un approvvigionamento sicuro e costante di cibo per i cittadini dell'UE" – ha detto Elisabeth Köstinger (PPE, At) – mentre Sergio Silvestri (PPE, It) ha chiesto polemicamente "cosa dovrebbero fare gli olivicoltori, non ci costringeranno a tagliare gli alberi e piantare erba sotto di loro?". Diversi interventi si sono incentrati sul meccanismo del "capping", volto a ridurre progressivamente l'aiuto per le grandi aziende. Secondo Ulrike Rodust (SeD, De) le cooperative dovrebbero essere esentate dal taglio dei pagamenti diretti, mentre per José Bovè (Verdi, Fr) "far partire l'approccio decrescente da 150.000 euro non risolverà niente". Ricorrente infine negli interventi dei rappresentanti eletti nei nuovi stati membri la richiesta di equilibrare più rapidamente la distribuzione degli aiuti. "Non vedo perché un contadino lituano dovrebbe ricevere meno degli agricoltori danesi" - ha detto Janusz Wojiechowski (Ecr, pl) - sottolineando che i trattati dell'unione europea "vietano la discriminazione sulla base dell'identità nazionale".


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