Conapi: grande vittoria degli apicoltori contro le multinazionali Chimiche

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2 dicembre 2008

Conapi: grande vittoria degli apicoltori contro le multinazionali Chimiche

 

 

Il Tar del Lazio nella tarda serata del 19 novembre ha respinto i ricorsi di tre grandi multinazionali chimiche (Basf, Bayer e Syngenta), “colpite” dalla sospensione dei concianti a base di neurotossici. Ricorsi che miravano a sospendere l'esecuzione del provvedimento con il quale il Ministero della Salute ha vietato in via cautelativa il loro utilizzo, perché ritenuto causa della moria di api che ha decimato gli alveari nel nostro paese nell'ultimo anno.

I tre colossi internazionali produttori delle molecole avevano presentato singolarmente ma contemporaneamente la richiesta di sospensiva, chiedendo ed ottenendo la procedura di massima urgenza. Una decisione, quest'ultima, che ha reso particolarmente difficile la possibilità di opporsi al ricorso in giudizio da parte delle rappresentanze del mondo apistico. Nonostante la procedura d'urgenza Conapi (che raggruppa più di mille apicoltori professionali del nostro paese) e Unaapi (Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani) erano riusciti comunque a costituirsi in tempo utile quale controparte.

“Questa sentenza costituisce una grande vittoria – commenta Diego Pagani, presidente di Conapi – perché il Tar non ha ritenuto valide le motivazioni addotte dalle tre multinazionali. Soprattutto, ha ritenuto, affermo testualmente, che nel bilanciamento dei diversi interessi, la preservazione dei cicli naturali assicurata dalle api, che coinvolge la produzione non solo del miele ma anche delle piante e della frutta, appare prevalente rispetto agli interessi meramente economici delle tre società. Si tratta quindi veramente di un grande successo per chi crede e lavora per un'agricoltura pulita. Adesso non dobbiamo però abbassare la guardia, sia perché è possibile un ricorso al Consiglio di Stato, sia perché dobbiamo fare in modo che tale divieto d'uso dei neonicotinoidi diventi definitivo.

E questo perché si tratta di un problema che non riguarda solo gli apicoltori ma tutto l'ambiente

e quindi tutti i cittadini”.


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