Granarolo: a Don Gallo il Premio Alta Qualità 2008

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2 dicembre 2008

Granarolo: a Don Gallo il Premio Alta Qualità 2008

 

 

È Don Andrea Gallo il vincitore dell’ottava edizione del Premio Alta Qualità, conclusasi la sera del 20 novembre con la cerimonia di premiazione al Teatro Comunale.Al sacerdote genovese, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto, i giurati presenti in sala hanno conferito il riconoscimento volto alle ‘persone di valore’, persone che lavorano, vivono e agiscono per una qualità più alta dell’esistenza.

Un Teatro Comunale gremito ha accolto i tre finalisti del Premio - lo scienziato, Vincenzo Balzani, l’inviato dell’Independent, Robert Fisk e Don Andrea Gallo – che hanno raccontato le loro esperienze di vita al microfono di Fabio Fazio e attraverso i contributi video firmati da Mimma Nocelli, regista della serata. Isabella Ferrari ha introdotto le storie dei protagonisti interpretando brani tratti da opere di Albert Einstein, Erich Maria Remarque e Alda Merini.

La cerimonia è stata presentata da Gigliola Cinquetti. I contributi musicali sono stati affidati al pianista americano Uri Caine.

A Vincenzo Balzani, scienziato esperto di nanotecnologie e docente di Chimica presso l’Università di Bologna, è andato il Premio Alta Qualità delle Città, riconoscimento istituito dal Comune di Bologna per consentire a tutti di partecipare alla manifestazione esprimendo il proprio voto sul sito www.premioaltaqualita.org.

Andrea Gallo nasce a Genova nel 1928. Sin da piccolo è affascinato dalla figura di Don Bosco e dalla sua scelta di vivere insieme agli “ultimi”,ma anche dall’esperienza pedagogica di Don Milani, lontana da ogni forma di coercizione. Inizia il noviziato nel 1948 a Varazze, proseguendo poi a Roma il liceo e gli studi filosofici. Nel 1953 è in Brasile, a San Paolo, dove studia teologia e dove resta appena un anno perché costretto dalla dittatura a rientrare in Italia. Nel 1959 viene ordinato presbitero ed inviato come cappellano al riformatorio della Garaventa, dove cerca di introdurre un’impostazione educativa diversa, nella quale fiducia e libertà si oppongono ai metodi unicamente repressivi in vigore. I ragazzi cominciano a parlare con entusiasmo di questo prete che permette loro di uscire,andare al cinema e vivere momenti comuni di piccola autogestione, lontani dall’imperativo dell’espiazione della pena. Rimosso dall’incarico, il giovane sacerdote decide di lasciare la congregazione salesiana chiedendo di entrare nella diocesi genovese e vivere la propria vocazione in modo più pieno e meno istituzionalizzato.

Ottenuta l’incardinazione a Genova, viene destinato in qualità di vice parroco alla parrocchia del Carmine, che presto diventa un punto di aggregazione di giovani e adulti di ogni parte della città, in cerca di amicizia e solidarietà con i più poveri e con gli emarginati. Nel 1970, a causa delle sue appassionate omelie domenicali con le quali si scaglia contro il perbenismo e le discriminazioni sociali, e accusato di essere comunista, riceve dalla curia – tra le proteste della sua gente - la proposta di trasferirsi a Capraia. Rifiutato l’incarico, viene accolto nella parrocchia di Don Federico Rebora, dove nel 1975 darà vita la Comunità di San Benedetto al Porto che da oltre trent’anni

accoglie tutti coloro che si trovano in condizioni di disagio, con particolare attenzione a  tossicodipendenti e malati psichici. Oggi la Comunità conta sei cascine, una trattoria, una libreria, una tipografia e numerosissime iniziative di accoglienza. Tra queste si ricordano le strutture ‘Nelson Mandela’ di Acqui Terme e la ‘Anna Agostinis’ di Genova, il Teatro degli Zingari ed il Gruppo Genitori, oltre ai progetti di alfabetizzazione per adulti di formazione per la potabilizzazione delle acque a Santo Domingo. Dopo tante giovani vite salvate, Don Andrea Gallo è ormai un’istituzione, non solo a Genova. Pacifista, sempre dalla parte degli ultimi, per le amministrazioni è un interlocutore profondamente critico ma sempre ascoltato. Lo ricordiamo nei giorni del G8 cercare fino all’ultimo una mediazione tra protesta e istituzioni ed usare parole di grande chiarezza sulla morte di Carlo Giuliani. Don Gallo è anche autore di numerosi libri, tra i quali ricordiamo l’autobiografia Angelicamente Anarchico (2005) e Io Cammino con gli Ultimi (2007), nel quale  affronta le tematiche a lui più care – libertà, autodeterminazione dei popoli e uguaglianza – affrontandole nel suo modo sincero, rivoluzionario e profondamente cristiano.




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