Friuli Venezia Giulia: è; nato “Il Pane Friulano”

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24 maggio 2010

È un pane “made in Friuli Venezia Giulia” di elevata qualità, realizzato con prodotti certificati dalla produzione alla commercializzazione. Si tratta de “Il Pane Friulano”prodotto dalla filiera interprofessionale frumento-pane che si è costituita con il coordinamento di Legacoop Fvg nell’ottica di creare valore aggiunto per il comparto agro-alimentare della regione.
Il progetto è stato presentato nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dei diversi attori della filiera: Gaetano Zanutti, responsabile di Legacoop Fvg per le filiere agroalimentari, il presidente del Consorzio Agrario Fvg Carlo Colussi per quanto concerne la produzione e la conservazione del frumento, il responsabile panificatori di Grandi Molini Italiani David Berni per la macinazione, il presidente Cooperative Agricole di Castions di Zoppola Loris Ius per la panificazione, il vice-presidente di Coop Consumatori Nordest Roberto Sgavetta per la distribuzione e Alessandro Sensidoni, professore Ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università degli Studi di Udine nel ruolo di partner scientifico, oltre al rettore dell’ateneo friulano, Cristiana Compagno che ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa come espressione di una condivisione di valori e della capacità di lavorare insieme. Il rettore ha ricordato inoltre come il progetto rappresenti un esempio di modernità sostenibile, un concetto espresso sempre più spesso a livello internazionale che chiama in causa la riscoperta delle origini dell’economia, vale a dire del settore primario e, con esso, delle filiere agroalimentari.
“Nella nostra regione – ha affermato Gaetano Zanutti, responsabile di Legacoop Fvg per le filiere agroalimentari – non esisteva un pane tipico, di alta qualità ma, soprattutto, controllato scrupolosamente in tutti i passaggi.Abbiamo dunque deciso di coinvolgere i diversi protagonisti della filiera per dare vita a “Il Pane Friulano”, un prodotto che è il simbolo della tavola, della condivisione, della genuinità. L’interesse e la disponibilità a collaborare dei diversi partner hanno dunque permesso di creare un gruppo di lavoro efficiente e avviare il progetto che punta anche a migliorare il reddito degli operatori in una situazione economica generale non certo positiva”.
“Il Pane Friulano”, dopo aver superato il market test, viene già prodotto e commercializzato in diversi punti vendita di Coop Consumatori Nordest e, prossimamente, sarà presente in tutta la rete distributiva del Friuli Venezia Giulia della stessa cooperativa. Realizzato con il frumento selezionato nei 2.500 ettari di terreno coltivato, con lieviti studiati ad hoc e con particolari procedimenti di impasto, il prodotto ha un formato di grandi dimensioni per poter essere tagliato a fette e una durata di circa due giorni. Attualmente la produzione raggiunge i 6.000 kg al mese, che saranno portati a 8.000 entro la fine dell’anno con l’obiettivo di toccare quota 10.000 kg nel 2011 aumentando progressivamente anche il numero dei punti vendita che lo commercializzeranno. Per la costituzione della filiera e la produzione de “Il Pane Friulano” sono state utilizzate unicamente le risorse proprie di ciascun partecipante al progetto. Gli investimenti in assistenza tecnica, ricerca di nuovi lieviti, formazione, valorizzazione e promozione del prodotto ammontano a circa 40.000,00 euro, a questi si aggiungono 300.000,00 euro già impiegati per l’ammodernamento degli impianti di lavorazione e cottura del pane mentre ulteriori 1.500.000,00 euro saranno investiti per nuovi impianti di stoccaggio “di qualità” del frumento e strumentazioni di laboratorio per l’analisi delle farine.
Il primo step della filiera interessa la fornitura del frumento certificato e l’analisi e la selezione del prodotto da parte del Consorzio Agrario Fvg. “Il progetto– ha indicato il presidente del Consorzio, Carlo Colussi - nasce per salvaguardare l’ambiente, il consumatore e le nostre produzioni. In questo modo abbiamo potuto immaginare percorsi nuovi attraverso operazioni economicamente sostenibili come la sperimentazione della produzione di frumento per l’alimentazione umana e non solo a livello zootecnico”.
L’acquisizione e la lavorazione del frumento per “Il Pane Friulano”, realizzate separatamente rispetto agli altri tipi di pane, l’esecuzione di analisi specifiche per le parti di prodotto dedicato, la certificazione delle farine e del metodo di produzione viene effettuata da Grandi Molini Italiani mentre le Cooperative Agricole di Castions di Zoppola si occupano di produrre il pane con le farine dedicate e di panificare utilizzando il lievito naturale creato ad hoc. L’ultimo anello della filiera è Coop Consumatori Nordest che, oltre a commercializzare il prodotto, provvede alla promozione dello stesso e allo studio di eventuali nuovi formati anche con l’obiettivo di produrre il pane,nei punti vendita attrezzati, con le stesse modalità e materie prime utilizzate dalla filiera.“Il ruolo della distribuzione – ha commentato Roberto Sgavetta,Vicepresidente di Coop Consumatori Nordest - è fondamentale: permette l’incontro fra prodotto e consumatori.Coop svolge questa funzione unendo alla sua dimensione nazionale la sua realtà di Cooperativa radicata in Fvg.
E’ necessario attivare tute le energie del territorio, ma con l’obiettivo di ampliare la platea dei potenziali consumatori. Il futuro de “Il Pane Friulano” sarà radioso se saprà superare i confini del consumo locale”.
A coordinare la certificazione della filiera è l’Università di Udine, che ha partecipato all’iniziativa realizzando un “disciplinare di produzione”, che codifica tutte le fasi della filiera garantendo al consumatore il controllo dell’origine delle produzioni del frumento, la garanzia degli aspetti relativi alla rintracciabilità, l’adozione dei requisiti igienico-sanitari con particolare riguardo all’assenza di residui e il rispetto dell’ambiente. L’ateneo si occuperà inoltre della formazione del personale addetto alla produzione e alle vendite, dell’elaborazione di nuovi programmi di promozione ma, soprattutto, dello studio di nuovi lieviti di qualità.




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