Alce Nero e Mielizia 2: “Mangiamo cibo libero! No ogm”; appello ai cittadini e alle istituzioni da parte degli agricoltori di Alce Nero e degli apicoltori di Mielizia

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29 marzo 2010

Gli agricoltori biologici sono sempre più preoccupati per i rischi legati alle autorizzazioni della Commissione Europea alla coltivazione in campo aperto di prodotti agricoli geneticamente modificati.
Gli agricoltori di Alce Nero e gli apicoltori di Mielizia, due marchi biologici leader in Italia, ricordano infatti che secondo Jean Ziegler, relatore ONU per il diritto all’alimentazione, “500 grandi imprese globali detengono oggi il 52 per cento del prodotto interno lordo mondiale”. “Gli Ogm - affermano - ed i semi che li rappresentano hanno un padrone, e sono quattro o cinque di queste imprese. Questo padrone considera la terra un substrato, l’attività agricola una funzione industriale; gli insetti di qualunque tipo, le api e tutti i pronubi fra questi, una interferenza ambientale; e gli agricoltori ‘mezzi’ intermedi fra le necessità finanziarie utili all’investimento produttivo e quelle dei consumatori, visto solo come passivi destinatari di derrate alimentari”.
Eppure il cibo libero esiste ed è anche buono. “Lo producono – ricordano ancora gli agricoltori del gruppo, che riunisce più di seicento apicoltori e decine di agricoltori e trasformatori biologici - milioni di produttori in Italia e nel mondo che sono appassionati alla loro terra ed a suoi frutti, che coltivano avendone cura, senza sprecarla o danneggiarla, senza inquinarla o impoverirla, usandola ‘in prestito’, con la consapevolezza di chi guarda lontano, sempre più spesso con il metodo biologico. Con onestà e convinzione. Come, ad esempio, nelle terre confiscate alla mafia delle cooperative nostre socie. Questi prodotti si trovano ormai ovunque, dagli agricoltori, nei negozi, nei mercati e supermercati. Invitiamo perciò i cittadini a cercarli, per mangiare cibo libero, che è anche cibo vero!”.
Per questo gli agricoltori di Alce Nero e gli apicoltori di Mielizia, presenti in tutta Italia, si uniscono con convinzione all’appello lanciato dai Verdi dell’Emilia Romagna, affinché la regione sia dichiarata “Ogm free”, con il divieto definitivo di coltivazione di prodotti agricoli Ogm in campo aperto e prevedendo l’introduzione di uno specifico marchio “Ogm free”, a tutela sia dei prodotti agricoli di alta qualità e a marchio, sia delle produzioni biologiche e biodinamiche che soffrirebbero degli inevitabili meccanismi di contaminazione involontaria. “Un movimento dei cittadini per l’avvio di una legge di iniziativa popolare è una iniziativa che riteniamo vada promossa in tutte le regioni italiane”, propongono i soci delle due storiche realtà leader del biologico italiano.

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