Ravenna: la crisi nell’agroalimentare e le strategie per uscirne al centro dell’assemblea generale dei Cda delle cooperative agricole

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25 gennaio 2010

«Dal governo, ad oggi, a differenza di quanto avvenuto in Francia ed in Germania, non sono venute risorse aggiuntive per fronteggiare la crisi. Nel 2009 erano state addirittura tagliate brutalmente le risorse ordinarie: gli agricoltori sono rimasti per mesi con il fiato sospeso per il mancato finanziamento del fondo di solidarietà contro le avversità naturali. La UE si prepara all’appuntamento del 2013, anno in cui è prevista la revisione del Budget agricolo, con una forte pressione di Stati membri che propongono di tagliare drasticamente gli impegni di bilancio. Bisogna invertire la rotta in Italia e a Bruxelles!». Così Gilberto Minguzzi, responsabile del settore agroalimentare di Legacoop, ha sintetizzato le difficoltà che sta vivendo la nostra agricoltura e una possibile strada per uscirne. Il suo intervento è stato al centro dell’assemblea generale dei Consigli d’Amministrazione delle cooperative agricole – intitolata‘ La crisi nell’agroalimentare. Criticità e prospettive’ – che si è tenuta ieri, 20 gennaio, nella sala convegni di Legacoop.
«Nell’agroalimentare – ha continuato Minguzzi – dobbiamo costruire un nuovo modo di fare sistema per guadagnare competitività. La grande distribuzione ha realizzato giganteschi processi di concentrazione, sotto il fuoco di una concorrenza interna durissima. L’agroalimentare finora non ha potuto fare altrettanto. La cooperazione agricola in Europa è una potenza, ma deve mettersi in rete, superando il limite dei confini di stato, per diventare protagonista sul mercato mondiale e dialogare alla pari con la GD».
La proposta di Legacoop è stata condivisa in primo luogo dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, tra i relatori della giornata: «Serve costruire una strategia di sistema che dalle aziende arrivi al consumatore con prodotti che si distinguono per qualità, individuazione della zona di provenienza, corretta tracciatura della filiera. E che, soprattutto, siano remunerativi per le imprese». L’assessore Rabboni, ha poi aggiunto che «Il nostro sforzo deve essere diretto a contrastare l’erosione dei redditi delle imprese agricole e a restituire alle aziende stesse la centralità nel sistema agroalimentare». All’iniziativa ha portato il proprio contributo anche l’assessore provinciale Libero Asioli, che ha illustrato la politica che la Provincia sta sviluppando per sostenere gli investimenti e i progetti di rilancio delle imprese.
All’assemblea sono intervenuti anche il Direttore acquisti Food Coop Italia, Roberto Fiammenghi, il presidente emiliano romagnolo della Coldiretti Mauro Tonello, il presidente della Cia Emilia-Romagna Nazario Battelli, il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Garagnani, il rappresentante di Copagri Minelli. Le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale di Legacoop agroalimentare Giovanni Luppi «Dobbiamo creare reti efficienti che possano essere protagoniste del mercato e discutere alla pari con la grande distribuzione, imponendo regole che taglino la strada alle spinte speculative. La cooperazione ha fatto molto per portare gli agricoltori fuori dall’isolamento e metterli a contatto con il mercato. Ma la crisi e la caduta di prezzo che stiamo vivendo spiazza tutti. Dobbiamo sperimentare nuove forme organizzative per creare valore da trasferire alle imprese agricole, assicurandone la sostenibilità economica, diversamente non sarà possibile continuare a parlare di sicurezza alimentare, qualità e tipicità».




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