LE VALUTAZIONI DELLA DIREZIONE OPERATIVA DI LEGACOOP AGROALIMENTARE SULLA COMUNICAZIONE DEL COMMISSARIO CIOLOS SULLA NUOVA PAC

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24 novembre 2010

Una valutazione dettagliata, settore per settore, della nuova Pac, la Politica agricola comunitaria, e alcune proposte che guardano al futuro: la direzione operativa di Legacoop Agroalimentare, riunita a Bologna, ha espresso le proprie valutazioni sulla comunicazione del Commissario europeo Dacian Ciolos e fissato un percorso di lavoro per i mesi a venire.

«Ci muoveremo ancora in sintonia con le altre centrali cooperative, cercando un’intesa anche con le organizzazioni professionali agricole – ha sottolineato il presidente dell’associazione, Giovanni Luppi –. Ora, tuttavia, si tratta di mettere a fuoco quali potrebbero essere le conseguenze delle linee d’azione prospettate dalla Commissione comparto per comparto».

A mettere in allarme le cooperative italiane è la possibilità che gli aiuti diretti vengano distribuiti secondo un meccanismo che premi chi possiede più ettari di terreno senza valutare cosa e come produca.

«Così si risponderebbe soprattutto a una esigenza, che riconosciamo, dei nuovi Stati membri e delle zone disagiate – ha osservato il direttore di Legacoop Agroalimentare, Giuseppe Piscopo –. Ma non siamo d’accordo sul fatto che venga penalizzato l’agroalimentare di eccellenza, capace di competere anche sui mercati internazionali».

Al parametro “ettari” andrebbero affiancati altri come, ad esempio, l’intensità di impiego di manodopera, il rispetto di normative più stringenti in tema di tutela ambientale e del benessere animale, chi produce alimenti che hanno ottenuto i riconoscimenti di qualità europei.

«Inoltre – ha aggiunto Cristian Maretti, direttore del distretto Nord Italia – occorre che la nuova Pac elevi la quota di fatturato al di sopra della quale le imprese non possono ottenere finanziamenti per gli investimenti: sono quote stabilite molti anni fa, che non tengono conto dello sviluppo di aziende che, per dimensioni e qualità, oggi sono player importanti nel mercato globale. Se l’Europa rinuncia a sostenerle, rischiamo di arrivare stremati ad appuntamenti decisivi con la domanda mondiale».

Preoccupazioni e suggerimenti sono stati espressi anche dai responsabili dei diversi settori, dal vitivinicolo al lattiero-caseario allo zootecnico.

«Il percorso verso la nuova Pac è ancora lungo, ma presto metteremo a disposizione delle altre associazioni, del ministro Galan e del Commissario europeo le nostre proposte sulle quali – ha ricordato in conclusione Piscopo – stiamo cercando convergenze importanti anche con i colleghi di Spagna e Francia».

Bologna, 24 novembre 2010




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