Macfrut: nell’incontro sulla salute e il benessere di Legacoop e Irst, riconosciuta l’importanza della prevenzione dalla giovanissima età; – IV gamma

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16 ottobre 2009

A Macfrut (Cesena 7-9 ottobre) può succedere di tutto. Ad esempio che si trovi la frutta da bere e la macchina (artigianale) per tagliare a fette il cocomero per la IV gamma. Il nuovo pomodoro cuore di bue di una multinazionale e la mela in barretta, il nuovo Consorzio di melicoltori From e i materiali per sacchetti e reti in materiale riciclabile, la pulitrice di carciofi a gambo lungo e l’insalata di IV gamma con ricette regionali.
Oppure che si parli di salute nell’ultimo giorno della maggior rassegna del Mediterraneo dedicata all’ortofrutticoltura. Il 35% delle malattie oncologiche è determinato dall’alimentazione sbagliata e un altro 30% dal tabagismo: lo ha detto Dino Amadori, Direttore scientifico Irst Meldola, aprendo il proprio intervento al convegno “Educazione alla salute e qualità della vita: le nuove frontiere del benessere”, tenutosi il 9 ottobre a Macfrut. L’incontro. promosso da Legacoop Forlì-Cesena, IRST, Innova Coop e LILT Forlì-Cesena è iniziato con il saluto di Paolo Lucchi, neo sindaco di Cesena, che ha ricordato come sul territorio sia attive alcune importanti aziende che in questi anni hanno lavorato e continuano a farlo con successo per creare una cultura diversa dell’alimentazione e del benessere, non guardando solo alle strategie di marketing. Ecco perché la provincia di Forlì-Cesena è stata recentemente individuata come quella con il miglior indice di benessere. Il convegno, moderato da Luca De Fiore, ha offerto spunti di riflessione interessanti insieme ad un confronto aperto tra i maggiori esponenti della comunità scientifica (Dino Amadori, Eugenio Del Toma, Massimo Radaelli) e le istituzioni (l’assessore regionale alle politiche per la Salute Giovanni Bissoni e la sen. Laura Bianconi). “Senza informazione non c’è prevenzione” ha spiegato Dino Amadori, però “E’ inutile parlare di diete -ha tuonato Del Toma, Presidente onorario dell’associazione italiana di dietoterapiala dieta è qualcosa che sta nello stile di vita. Il punto è che l’educazione deve cominciare a scuola, un adulto obeso difficilmente sarà recuperabile”. Non solo, in realtà il problema della cattiva alimentazione ha enormi ricadute anche sul costo della sanità pubblica: in Italia ci sono 15 milioni di persone in sovrappeso per un costo sanitario di circa 23 miliardi di euro, come ha dichiarato Bianconi, “qui non si tratta di un problema di libertà personale,ma di un problema sociale.
La scuola, la famiglia, la sanità pubblica sono quindi attori necessari a far si che i cittadini siano informati ed educati. “Stiamo parlando di un diritto che non appartiene a come i servizi sanitari si presentano ai cittadini -ha puntualizzato Bissoni- e sarebbe sbagliato affidare la prevenzione primaria al servizio sanitario. Sono altri i decisori da mettere in campo, che sono politici. Inoltre il problema degli spazi e dei luoghi di incontro è legato alla struttura delle nostre città e al loro livello di mobilità e praticabilità, cosa che incide sulle opportunità a disposizione per fare attività fisica”.
Ma come si “muove” a livello internazionale il settore? Secondo Antonio Orsero, Presidente di GF Group che da alcuni anni espone a Macfrut all’interno dell’ortofrutticoltura non per tutti va bene e non per tutti va male. A fronte di volumi pressoché uguali, ci sono però i problemi della diminuzione dei margini.
E se in Italia “si avverte qualche segnale di ripresa –sottolinea Orsero- non vuol dire che ne stiamo venendo fuori. Anzi, il processo, seppur iniziato, sarà lento e il 2010 sarà ancora un anno difficile”. Però Orsero si sente di fare una previsione: con tutta probabilità l’ortofrutta sarà fra i primi settori a venirne fuori. Infine un giudizio sostanzialmente positivo sulla rassegna cesenate: “E’ il mio primo giorno di Macfrut 2009 -conclude- mi hanno detto che il primo giorno non c’è stato molto movimento ma ieri si è riscontrata una buona affluenza e anche oggi mi pare che ci sia gente”.
E per rimanere in tema di bilanci, al Convegno “IV Gamma: serve una svolta” (coordinato da Alessandro Mastrantonio di Agrisole-Il Sole 24 Ore), si è delineato un fatturato di quasi 700 milioni di Euro per questo comparto che rappresenta tutti quei prodotti confezionati a base vegetale fresca, come ha sottolineato Giuseppe Battagliola dell’AIIPA. Roberto della Casa dell’Università di Forlì ha lanciato alcuni spunti di discussione per cercare di capire le prospettive future della IV gamma e le possibilità di sviluppo. “Si tratta di un mercato ancora ampiamente inesplorato, con una bassa percentuale di alto-consumatori, si parla del 15%. Il restante 85% non compera per vari motivi: mancanza di fiducia, shelf-life limitata, prezzo, anche se quest’ultimo pare che non sia un elemento determinante. Ci sono inoltre delle diseconomie e delle rigidità della sistema: troppe referenze, poca chiarezza sugli interlocutori presenti, bassa penetrazione. E non mancano le difficoltà. Prima fra tutte l’arresto della crescita del mercato che AIIPA non imputa tanto alla crisi economica imperante, che pure ha il suo peso, ma alla mancata presa di coscienza di industria e distribuzione che questi prodotti hanno ormai assunto una loro autonomia nei punti di vendita. Che fare? La tavola rotonda a cui erano presenti esponenti di Conad, Coop, Carrefour, Bonduelle, La Linea Verde, ha cercato una prima risposta a questa domanda. E alcune indicazioni sono arrivate. Ad esempio, si è detto che occorrono investimenti e risorse per una maggiore comunicazione. Inoltre andrà diminuito l’eccessivo numero di referenze oggi in scaffale e si è anche auspicato il ritorno al rispetto della stagionalità.




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