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2 ottobre 2009

Oggi la qualità di un'azienda  passa per i Modelli organizzativi L'impresa moderna e competitiva sa dotarsi di processi interni evoluti e conformi alle normative sempre più severe.  Diventa fondamentale la figura di un legale che affianchi l'imprenditore nella programmazione per definire i "Modelli organizzativi" previsti dal Decreto 231/2001 e recenti integrazioni, capaci di mettere al riparo da pesanti conseguenze e sanzioni. Ne abbiamo parlato con l'avvocato Giovanni Catellani, esperto in materia. Avvocato Catellani, cosa può accadere oggi a un imprenditore e all’impresa che non abbiano adottato i Modelli organizzativi previsti dalle moderne norme del diritto del lavoro come l’ex decreto legislativo 231/2001? È una vera rivoluzione: un imprenditore oggi deve organizzarsi al meglio  per prevenire reati che un tempo prevedevano solo la responsabilità dell’autore e che oggi comportano anche unaresponsabilità dell’azienda. Se l’imprenditore non ha adottato il Modello organizzativo previsto dal decreto e non ha vigilato sulla sua applicazione, anche la sua società pagherà in quanto tale le conseguenza di quel reato, se ne deriva un interesse o un vantaggio per l’impresa. Facciamo un caso concreto… Oggi il verificarsi  di un incidente sul lavoro, laddove vi sia colpa, può comportare conseguenze penali per lesioni colpose e omicidio colposo non solo a carico dell’imprenditore, ma anche dell’azienda, che potrà essere assoggettata a procedimento penale sopportando pesanti sanzioni pecuniarie, fino a 1.549.000 euro e misure interdittive che impediscono diverse attività, come fare contratti con la pubblica amministrazione, pubblicizzare i propri prodotti, ottenere agevolazioni, contributi, sussidi e che prevedono , nei casi più gravi, la revoca di licenze  o addirittura la chiusura dell’azienda. Questi problemi possono derivare anche da arbitrari comportamenti di dipendenti che agiscano fuori dalla volontà dei titolari delle società? Certo, il 231 prevede responsabilità a fronte di fatti commessi dagli apicali, da amministratori, dirigenti e dipendenti. Se io imprenditore non mi doto di un Modello organizzativo o adottandolo non lo faccio applicare e un mio dipendente commette un reato che porti un vantaggio all’azienda, ne può rispondere anche l’azienda. Ma in cosa consistono questi Modelli organizzativi imposti dalla legge? Sono un insieme di protocolli operativi che dicono come comportarsi per prevenire tutti i reati contemplati dal 231. E’ previsto anche un Codice Etico, che è un insieme di principi fondamentali ai quali attenersi. Le norme sulla sicurezza fanno parte di questa legislazione? Naturalmente: tutti i temi legati alla sicurezza dal 2008 richiedono uno specifico Modello organizzativo. La casistica si sta ampliando e ormai davvero ne va dell’organizzazione quotidiana della vita d’impresa. All’impresa derivano vantaggi reali dall’adozione di Modelli organizzativi? Assolutamente sì. Questa legge nasce per tutelare l’azienda: oggi avere un Modello organizzativo sta diventando sinonimo di qualità. L’imprenditore che adotta il Modello organizzativo può dire ai propri clienti, ai fornitori, alla pubblica amministrazione: io sono l’imprenditore che fa tutto quello che la legge dice di fare e i miei processi interni sono di qualità organizzativa migliore. Nata la qualità ambientale e quella amministrativa, andiamo verso i tempi della qualità dei Modelli organizzativi. A chi deve rivolgersi l’imprenditore per elaborare i Modelli organizzativi per la propria azienda? A un legale, un professionista che deve diventare un partner molto vicino all’azienda, che deve acquisire una conoscenza delle problematiche che sono fondamentali per fare delle valutazioni legate anche ai rischi potenziali, attraverso analisi dettagliate, quindi con atteggiamento preventivo. A fronte dei possibili e comunque accessibili costi, vale assolutamente la pena di approntare dei Modelli organizzativi che oggi sono uno strumento fondamentale per evitare  criticità dalle conseguenze molto pesanti come abbiamo già avuto modo di sottolineare. Chi deve attivarsi in questa direzione? Fatte salve le ditte individuali, tutte le aziende, piccole, grandi, dall’snc alle spa possono adottare i Modelli organizzativi. Stando attenti a chiedere preventivi che siano ragionevoli e a rivolgersi a figure di consolidata esperienza nel campo. A volte gli imprenditori si rivolgono a società di consulenza di grandi città, spendendo un mucchio di soldi per ottenere Modelli che un avvocato di “una piccola città” può realizzare meglio, a costi notevolmente inferiori. Personalmente, la sfida la accetto volentieri.


Reati contemplati dal Decreto 231/2001 - reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione; - reati di falso nummario; - reati societari; - reati con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico; - reati contro la personalità individuale; - reati di abuso di mercato; - reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro; - reati transnazionali; - reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita; - reati informatici, trattamento illecito di dati, attentato ad impianti di pubblica utilità. 
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