“Rispetto dei ruoli e coerenza degli interventi”, così; Angelo Petruzzella, di Legacoop Puglia, in merito alla piattaforma di proposte elaborata dalla Regione

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18 settembre 2009

Sì a una politica comune delle regioni meridionali in tema di risorse agroalimentari, a condizione di rispettare ruoli e identità di tutti i soggetti interessati. E’ quanto sottolinea Legacoop Puglia a proposito dell’iniziativa promossa dalla Regione Puglia e che ha lo scopo di elaborare un documento comune sulla valorizzazione del settore. Proprio questo “patto” tra le regioni del sud in tema di agroalimentare è sintetizzato nel documento di indirizzo, contenente le prime proposte per la realizzazione di una piattaforma comune, elaborato dagli assessorati alle Risorse agroalimentari del Mezzogiorno. L’iniziativa era stata avviata a Bari con l’incontro del 4 agosto, promosso dall’assessore pugliese Dario Stefàno, che aveva riunito intorno allo stesso tavolo i Direttori generali degli assessorati all’Agricoltura e Pesca di tutte le regioni meridionali.
Le proposte contenute nel documento disegnano una piattaforma comune per valorizzare il patrimonio agroalimentare del Mezzogiorno.
Già fissata la prossima tappa: il 18 settembre a Bari, nell’ambito della Fiera del Levante, è in programma un nuovo incontro nel quale dovrebbe essere siglato un protocollo d’intesa che accoglierà le proposte elaborate.
Ottimismo e soddisfazione da parte della Regione Puglia. L’assessore Stefàno sottolinea gli esiti positivi dell’incontro, che raccoglie e valorizza lo spirito con cui è nata l’iniziativa. “La sinergia – sottolinea Stefàno – può costituire un punto di forza delle politiche agricole meridionali. Da qui l’idea di elaborare una proposta unitaria che rafforzi l’intero settore agroalimentare del Mezzogiorno”.
“L’iniziativa è di grande rilievo – gli fa eco Angelo Petruzzella, responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Puglia – ed è da condividere l’idea di un’azione comune delle regioni del sud. In particolare è importante il desiderio di rafforzare le Organizzazioni di Produttori (cui va associato il riconoscimento del ruolo delle cooperative)”. Resta da salvaguardare, però, la coerenza degli interventi. “Le organizzazioni di produttori – sottolinea ancora Petruzzella – sono lo strumento di aggregazione riconosciuto dall’Unione europea, ma se in Italia si stabiliscono poi regole e parametri per cui anche la più piccola aggregazione di produttori può diventare una OP , i problemi rimangono irrisolti”.
Queste le proposte contenute nel documento elaborato dai Direttori generali:
· Misure anticrisi urgenti per fronteggiare le difficoltà economico-finanziarie delle aziende agricole.
· Misure compensative per l’apertura dell’area di libero scambio con i Paesi terzi del Mediterraneo.
· Reintegro dei fondi FAS già destinati al Settore Agricolo (circa 850 milioni di euro) da utilizzare per azioni non finanziabili con il PSR e altri fondi strutturali.

· Utilizzo coordinato e condiviso dei fondi del PON Ricerca.
Prime proposte su progetti comuni di valorizzazione del patrimonio agroalimentare del meridione:
· Istituzione di un sistema di qualità interregionale riconosciuto dalle Regioni per i prodotti agricoli e ittici.
· Attività di educazione alimentare delle filiere agroalimentari per una maggiore consapevolezza del consumatore.
· Attività di diffusione e promozione nel mondo agricolo del fondo di solidarietà-piano assicurativo per la gestione del rischio nelle produzioni agricole e ittiche.
· Sostegno all’organizzazione economica del mondo agricolo e della pesca attraverso le Organizzazioni dei produttori (OP).




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