Apofruit: nel 2008 la cooperativa cesenate raggiunge un fatturato di 193 milioni di euro (243 a livello consolidato)

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6 luglio 2009

Il 25 giugno si è tenuta, a Cesena, l’Assemblea Generale dei soci (per delegati) della Cooperativa Apofruit Italia che ha approvato il bilancio dell’esercizio 2008.

Tra gli elementi più significativi del bilancio approvato c’è da evidenziare il fatturato, che ha raggiunto i 193 milioni di euro (valore della produzione a livello consolidato 243 milioni di euro. Apofruit, infatti, consolida le società Canova e Moc Mediterraneo).

Importanti i valori anche sul fronte della produzione. Sono stati ritirati dagli oltre 4.300 produttori soci di Apofruit, 236.000 tonnellate di prodotti ortofrutticoli per una liquidazione complessiva di 95,5 milioni di euro.

L’utile di gestione è stato di 1,8 milioni di euro. Il patrimonio netto contabile dell’azienda raggiunge i 102 milioni di euro, di cui 13 di capitale sociale e 89 di riserve, elemento, quest’ultimo, che ne fa una delle imprese più capitalizzate e dunque maggiormente solide del settore a livello nazionale. Il risultato, frutto di 49 anni di storia e di oculate gestioni, permette di realizzare tempi rapidi nelle operazioni di acconto e di liquidazioni della frutta dei soci (la cooperativa effettua 4 liquidazioni annuali: prodotti primaverili, estivi, autunnali e invernali).

Tra gli altri aspetti che emergono dal bilancio figura anche il prestito da soci che ha raggiunto i 22 milioni di euro, dato ormai costante negli ultimi anni, a dimostrazione della fiducia che i soci ripongono nella loro cooperativa. Apofruit destina da anni almeno il 50% delle risorse che riceve dall’Unione Europea attraverso l’Organizzazione Comune di Mercato, alle aziende agricole dei soci.

Questo nel 2008 ha significato erogare ai propri soci 3,5 milioni di euro di contributi da investire in azioni di riconversione e sviluppo delle aziende agricole.

Oggi Apofruit Italia conta 4.300 soci, 12 stabilimenti e 6 centri di ritiro e dà lavoro a 160 dipendenti fissi e 2200 stagionali. Negli ultimi tre anni ha investito 25 milioni di euro in strutture e nuove tecnologie. Cosicché oggi può contare in Romagna su 4 stabilimenti di lavorazione (Pievesestina, Longiano, Forlì e S. Pietro in Vincoli) più 3 di ritiro e stoccaggio (Russi, Piangipane, S.Pietro in Campiano), inoltre 3 stabilimenti di lavorazione in Emilia (Vignola, S.Martino in Spino, Altedo) e due centri di ritiro a S. Pietro Codifiume e S. Matteo della Decima, 1 stabilimento di lavorazione ad Aprilia (in provincia di Latina), 2 a Scanzano Jonico (provincia di Matera), uno stabilimento in Puglia (Monopoli) e un centro di ritiro a Cerignola- S.Ferdinando (FG), due centri di ritiro (Catania e Delia) e 1 stabilimento di lavorazione (Donnalucata in provincia di Ragusa) in Sicilia.




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