Terremerse: i risultati di gestione per l’esercizio 2008, dai dati ricavabili dal preconsuntivo, danno conto del successo ottenuto con l’attuazione del piano di riposizionamento strategico

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19 giugno 2009

I traguardi ambiziosi proposti dal Piano Terremerse di riposizionamento strategico e di rilancio, varato tre anni fa con il concorso di Unipol Merchant, sono ormai acquisiti e in parte superati dagli effettivi risultati d’esercizio che si delineano in sede di preconsuntivo del 2008.
La realizzazione dello spin-off immobiliare, ha avviato l’operazione di rilancio di Terremerse, contestualmente alla riduzione di costi conseguita attraverso il ricorso alla mobilità di parte del personale. La scissione del ramo Cantina ha contribuito a gettare le basi per la realizzazione di un progetto avanzato per la filiera vitivinicola: la Cantina “Colli romagnoli”. Il ramo carni invece, già destinate verso la costituzione di un nuovo assetto societario autonomo, è stato mantenuto parte integrante dell’attività caratteristica di Terremerse.
Al netto di liquidazioni ai soci allineate ai migliori risultati delle altre cooperative operanti nel territorio, la razionalizzazione ed il contenimento dei costi, i progetti innovativi attivati hanno consentito di realizzare livelli significativi di marginalità e contribuzione alle spese di struttura da parte delle principali filiere: dalle agroforniture, ai cereali, all’ortofrutta.Nella filiera delle carni gli investimenti e la riduzione di costi attuati daranno i loro risultati a regime alla chiusura del bilancio 2009.
La riduzione dell’indebitamento complessivo a livelli inferiori delle previsioni, nonostante il mantenimento della filiera carni nel core business della cooperativa, è frutto delle alienazioni patrimoniali effettuate, ma anche dell’azione di governo sui cicli finanziari e sui crediti, messa in atto dal gruppo dirigente della cooperativa, con il consenso attivo dei soci. L’aumento del fatturato, dai 104 mio di € previsti nel piano Unipol Merchant, ai 140 mio di € oggi consolidati, va ben oltre il valore di fatturato derivante dal mantenimento della gestione Comacar all’interno dell’attività caratteristica della cooperativa e rappresenta il frutto sia dell’acquisizione di nuovi soci e di nuovi conferimenti, sia dell’intensificazione dello scambio mutualistico e di servizio tra la cooperativa e le aziende agricole associate.
È da sottolineare che i risultati ottenuti,delineando una chiusura d’esercizio a pareggio,ottenuto dalla sola gestione caratteristica, sono stati conseguiti in carenza di contributi ministeriali già assegnati con Decreto ed a fronte di un significativo incremento degli oneri fiscali e dei costi della gestione finanziaria determinati dall’aumento dei tassi di interesse.
È dunque da ritenersi conclusa la prima fase della riorganizzazione e del riequilibrio del debito e se ne apre un’altra, non meno impegnativa, nella quale si dovrà continuare a perseguire il contenimento dei costi, laddove le nuove potenzialità della logistica e dell’innovazione tecnologica lo consentiranno, ma soprattutto si dovrà far leva sul miglior posizionamento strategico e sulla migliore integrazione con il mercato per creare valore nuovo, col quale sostenere l’accumulazione e l’innovazione, in parallelo con la costante valorizzazione dei conferimenti e della mutualità con i soci.
La crisi globale in atto non mancherà di produrre pesanti riflessi sul comparto agroalimentare, a cominciare dal restringimento e dall’impoverirsi della domanda. In un contesto di inasprimento della tensione competitiva, il recupero di redditività realizzato da Terremerse pone ora le basi per una azione di ulteriore sviluppo, da conseguire attraverso progetti imprenditoriali di respiro e una politica di alleanze a tutto campo, che saranno indicati dal Piano Triennale in avanzata fase di definizione. Un capitolo particolarmente significativo del Piano sarà rappresentato dall’offerta, peraltro già in atto, di una nuova gamma di servizi avanzati ai soci, in grado di sostenere la crescita della loro qualità imprenditoriale, nella certezza che non si farebbero fino in fondo i conti con le innovazioni che la crisi richiede, se si limitasse l’azione imprenditoriale di riposizionamento alla sola impresa cooperativa, senza incidere su tutta la filiera e sull’intera base associativa.
In secondo luogo, con la consapevolezza che dall’attuale crisi globale non si potrà uscire con la riproposizione di vecchi schemi, Terremerse si è posta oggi in condizione di poter svolgere, in concorso con altri soggetti privati e cooperativi, un’azione positiva nella costruzione di reti d’impresa in grado di essere protagoniste nel mercato globale, esaltando in quella cornice la nostra produzione alimentare, distintiva per specificità d’origine territoriale, qualità e gusto.
I risultati concreti raggiunti oggi da Terremerse sono la misura più esatta del valore espresso dal management, dalle maestranze e della coesione dimostrata dalla base sociale della cooperativa. Ciò rappresenta la migliore credenziale per affrontare le sfide di ulteriore cambiamento che la crisi ed il mercato impongono.




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