SICCITA', MARETTI (LEGACOOP AGROALIMENTARE)- NEL LAZIO COMPARTO KIWI A RISCHIO, DRAMMA IN TUTTO IL SUD. SUBITO UNA CABINA DI REGIA
NotizieCalcolati nel Mezzogiorno 4 miliardi di euro di danni. In Basilicata azzerata la produzione di grano, dimezzate le olive in Puglia, in Sicilia soffrono gli allevatori. In Sardegna mancano infrastrutture soddisfacenti.
"Nel Lazio a rischio il comparto del kiwi, ma la siccità e'
un dramma per tutto il Meridione"
Nell'area del kiwi subito un tavolo per trovare
urgentemente una soluzione. "Da un
sopralluogo effettuato da alcune aziende agricole cooperative produttrici di
kiwi all'impianto del Piegale, che attinge dal fiume Ninfa a Sermoneta (Lt), e'
emerso come tutti gli enti coinvolti si debbano incontrare per trovare delle
soluzioni e reperire i fondi necessari poiche' questa eccezionalità e' purtroppo
diventata la normalita"', spiega Maretti. "Piegale serve oltre 4mila ettari di
superficie coltivata a kiwi e l'acqua scarseggia. Il Consorzio di Bonifica
Lazio sud ovest ha fatto dei progetti e proposto studi per poter incrementare
la distribuzione idrica. Ecco perche' e' di vitale importanza un tavolo con
Regione Lazio, autorità di bacino provincia di Latina, Acqua Latina, Consorzio
di bonifica per trovare urgentemente una soluzione. Quello del kiwi e' un
comparto agricolo trainante della provincia di Latina".
Dramma siccità in tutto il Meridione. Quello del kiwi e' soltanto un esempio. Tutto il Sud
infatti e' al centro di una profonda crisi idrica. E c'e' una profonda
preoccupazione da parte di Legacoop Agroalimentare per quando accade non
soltanto nel Lazio, ma anche in Sicilia, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna
dove la siccità colpisce soprattutto il lato orientale, privo quasi totalmente
di infrastrutture all'altezza delle criticità esistenti. "E' necessario un nuovo
approccio politico e culturale per la cura delle cause che determinano questo
stato di siccità ormai cronicizzato. Quello che serve e' una programmazione sia
delle infrastrutture sia delle politiche per il clima. Non sono più rinviabili
per un Paese che tali sfide le deve vincere".
Al Sud agricoltura in ginocchio. La siccità del Mezzogiorno provoca ingenti danni sociali
ed economici e ad essere colpita e' soprattutto l'agricoltura. Legacoop
Agroalimentare calcola 4 miliardi di euro andati in fumo nelle regioni
del Sud e quasi 33mila posti di lavoro persi solo nel primo trimestre del 2024.
In Basilicata sono stimate perdite del 90% della produzione di grano
e del 40% di quella vitivinicola. In Puglia la produzione delle olive
e' al di sotto del 50% e il comparto ortofrutticolo ha cali che superano il 40%.
In Sicilia allevatori e agricoltori sono allo stremo delle forze e
devono fare i conti con una crisi strutturale che rischia di far collassare un
comparto che un tempo era trainante per l'intera isola. Ma che oggi registra il
70% di perdite nella produzione cerealicola e oltre il 45% nelle coltivazioni
arboree.
Alto il prezzo pagato da allevamenti e aziende agricole. "Allevatori, aziende agricole e di trasformazione del
comparto agroalimentare pagano il prezzo più alto di una crisi che certamente
risente dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento del clima. Ma che e'
anche la diretta conseguenza dell'assenza di una visione e di una politica
infrastrutturale in grado di garantire un sistema idrico efficiente e
funzionale", commenta Maretti. "Le dighe e gli invasi del Meridione d'Italia,
infatti, rappresentano il simbolo dell'incuria e dell'abbandono. Tra tutti
basta un dato: il 50% delle dighe siciliane non e' mai stato collaudato e quasi
tutti gli invasi del Mezzogiorno registrano una riduzione d'acqua che supera il
50% e arriva al 65% in alcune regioni rispetto alla dotazione degli scorsi
anni".
Per Maretti dunque, "la crisi dovuta alla siccità ha messo
in evidenza la fragilità, la debolezza delle infrastrutture del Mezzogiorno e
l'assenza di una complessiva visione politica ed economica. Ecco quindi che
servono risorse, serve una cabina di regia nazionale coordinata dalla
Protezione Civile in grado di individuare punti di debolezza e criticità
infrastrutturali. E servono provvedimenti straordinari in grado di alleviare i
disagi delle aziende agricole e zootecniche altrimenti destinate al default e
quindi alla chiusura. Le stesse misure del dl Agricoltura da sole non sono
sufficienti ad impedire la crisi irreversibile delle aziende agricole e
zootecniche del Sud del Paese".