LEGALITA' - MARETTI (LEGACOOP AGROALIMENTARE) LOTTA SENZA QUARTIERE CONTRO TUTTE LE FORME DI SFRUTTAMENTO
NotizieNo al dumping contrattuale, sì a filiere con giusto prezzo e remunerazione dei soci per favorire la legalità. Protocollo contro il caporalato
"Cooperazione
impegnata a combattere l'illegalità e per una agricoltura giusta"
Cristian Maretti (presidente Legacoop
Agroalimentare) "Portiamo avanti da sempre una lotta senza quartiere contro
tutte le forme di sfruttamento criminale della manodopera"
ROMA, 15 luglio 2024 - "Il mondo Legacoop Agroalimentare, la cooperazione tutta, e' impegnata su tutti
i fronti per contrastare l'illegalità e per promuovere l'agricoltura giusta.
Portiamo avanti da sempre una lotta senza quartiere contro tutte le forme di
sfruttamento criminale della manodopera. Ci vogliono attività investigativa,
massiccio uso forze dell'ordine e incrocio di banche dati". Non ha dubbi Cristian
Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, sul ruolo del mondo
cooperativo nel contrasto al caporalato e al lavoro illegale. Questo anche alla
luce del dl Agricoltura recentemente trasformato in legge dove e' prevista, tra
l'altro, la creazione di una banca dati inter-operativa tra Inps e Agea al
servizio di tutte le istituzioni.
Verifiche sui
contratti. Quelle di Legacoop Agroalimentare sono azioni e richieste
concrete. "Chiediamo verifiche sulla rappresentanza dei firmatari di tutte
quelle forme contrattuali che determinano dumping contrattuale e una azione a
livello nazionale per il monitoraggio delle differenze territoriali nelle
fiscalizzazioni degli oneri sociali. Oltre ad â azioni a livello europeo per il
monitoraggio delle differenze tra Paesi nei carichi di fiscalità sul lavoro",
continua Maretti. "Altrimenti facciamo dei ragionamenti che ipotizzano dei
percorsi di legalità, ma finiscono per far chiudere dei comparti".
Protocollo contro il
caporalato. Per favorire la legalità "in questi anni sono state molteplici
le iniziative alle quali abbiamo aderito e che abbiamo promosso. Tra queste la
sottoscrizione del protocollo sperimentale contro il caporalato e lo
sfruttamento del lavoro in agricoltura. Ma c'e' anche l'implementazione e la
diffusione di strumenti messi in campo quali ad esempio il supporto al
potenziamento dei centri per l'impiego e alla diffusione dell'App resto in
campo per favorire l'incrocio tra domanda e offerta di buon lavoro. E anche la
promozione di cooperazione a supporto delle lavorazioni in campo garante
dell'applicazione dei contratti. A questo si somma, poi, la rete del lavoro
agricolo di qualità, rete alla quale molte nostre associate hanno aderito. Ma
occorre che nei bandi per i finanziamenti pubblici vadano premiate le imprese
che vi aderiscono replicando quanto fatto dalla Regione Emilia Romagna che
riconosce un punteggio premiante per la partecipazione ai bandi per le risorse
agricole", commenta il presidente di Legacoop Agroalimentare.
Legalità ad ogni costo. L'illegalità si
combatte anche con i prezzi. "Se si parla di legalità e di sostenibilità,
sociale ed economica, non si può non tenere conto della remunerazione dei soci.
Ritengo che sia importante lavorare affinche' tutta la filiera, dove il
consumatore gioca un ruolo da protagonista, sia sensibilizzata sul tema del
giusto prezzo". C'e' da tenere conto che "nel mondo agricolo ci sono sacche di
illegalità volute, pensate e studiate. Ma anche sacche di illegalità favorite
ogni qualvolta ci si approvvigiona nel mercato a prezzi troppo bassi che non
consentono la giusta remunerazione del lavoro e delle produzioni agricole. In
questi casi si lascia spazio a imprese dove dietro si possono celare frodi
alimentari e il non riconoscimento dei diritti del lavoratore. Dove la filiera
soffre nella remunerazione del lavoro e dei fattori produttivi si creano
possibili ambiti dove si può sviluppare l'illegalita"'.
Chi rispetta le regole
rischia di essere fuori mercato. "Questo rischia di far uscire fuori mercato le imprese che
rispettano le regole. Si ha una concorrenza sleale, si gioca una partita con
regole diverse che gli onesti non sanno giocare. Su questo la cooperazione e'
impegnata, nella sensibilizzazione del valore del prodotto agricolo. Per questo
le filiere devono valorizzare tutti i soggetti che le costituiscono, con una
equa ripartizione del valore tra loro, in grado di rispettare l'ambiente, le
risorse naturali, la salvaguardia e la salute dei lavoratori, perseguendo la
legalità e la responsabilità sociale d'impresa".