Export cibo made in Italy a rischio e costi alle stelle per la crisi nel Mar Rosso
NotizieL'allungamento dei tempi di 15/20 giorni mette in difficoltà la shelf-live di molti prodotti stagionali. Come un paio di anni fa, prezzi dei container raddoppiati
Cristian Maretti presidente di Legacoop
Agroalimentare: "C'e' già un effetto negativo sulle nostre esportazioni. A
risentirne sono le produzioni fresche e l'olio d'oliva"
"C'e' già un effetto negativo sulle nostre esportazioni e un
incremento dei costi nell'utilizzo dei container e dei noli per tutte le
tratte". A lanciare l'allarme sugli effetti già in atto per la crisi nel Mar
Rosso, e' Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare. "Ci
arrivano segnalazioni continue dalle nostre cooperative per il blocco e per il
rischio attacchi che corrono nel Mar Rosso le navi container con le nostre
merci. A risentirne sono anche le rotte atlantiche perche' l'allungamento dei percorsi
da Capo di Buona Speranza impegna per 15 giorni in più i mezzi disponibili a
causa di una nuova strozzatura dell'offerta", sottolinea Maretti.
Costi delle navi come due anni fa. Sembra dunque essere
tornati indietro ad un paio di anni fa quando non si trovavano navi cargo per
trasportare le merci e i prezzi erano alle stelle. Una situazioni di nuovo di
attualità a causa delle tensioni nel Mar Rosso che portano a difficoltà nel traffico
navale lungo il canale di Suez. E se qualcuno tenta di arrivare nel Nord Italia
via treno dalla Cina, i disagi per il trasporto marittimo si fanno sentire.
Difficoltà per i tempi lunghi e la
shelf-life dei prodotti freschi. Costi e speculazioni a parte, ad essere in difficoltà sono in
particolare le merci fresche. "Per il settore agroalimentare, infatti, c'e' il
tema dei tempi di shelf-life dei prodotti freschi che non consentono di
allungare di 15 /20 giorni il tragitto. Fortunatamente questo problema si e'
originato dopo che importanti prodotti, come il kiwi, erano già "passati",
mentre per le mele siamo ancora a metà. Naturalmente in un settore dominato
dalle stagionalità delle produzioni, la quantificazione dei danni dipenderà
dalla durata del blocco", spiega il presidente di Legacoop Agroalimentare.
A risentirne anche l'olio. Difficoltà nelle
esportazioni ci sono anche per olio d'oliva dove «si assiste ad un raddoppio
dei costi in quanto già da metà dicembre e' obbligatorio transitare dall'Africa
per arrivare in Giappone e Taiwan".
I guai dell'export e le ripercussioni
interne.
I problemi delle esportazioni possono avere ripercussioni sul mercato interno.
Infatti, "se i prodotti non vengono esportati, il rischio e' quello di ingolfare
il mercato italiano ed europeo con effetti drammatici sui prezzi che,
indubbiamente, crolleranno", sottolinea amaro Maretti.
Ecco quindi che "il 2024 si apre con un nuovo grande problema per
le nostre cooperative, quando ancora non siamo completamente fuori da tutti
quelli precedenti. Un grande problema di livello europeo che deve trovare una
risposta chiara ed unita da parte delle istituzioni comunitarie a presidio dei
propri interessi politici e commerciali", chiosa il presidente di Legacoop
Agroalimentare.