Puglia: nel cuore dei consumatori italiani

Notizie
27 aprile 2009

Autostrada della quantità o sentiero della qualità? Esponenti del governo e dell’opposizione, amministratori regionali, imprenditori, docenti universitari ed esperti, si confrontano oggi nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bari sulle prospettive del patrimonio agro-alimentare pugliese. L’occasione è offerta dalla tavola rotonda “Il Sistema agroalimentare in Puglia. Il futuro tra competitività e innovazione”, promossa dall’Ateneo barese e da Sail Spa (Gruppo Granarolo) nell’ambito della VIII Edizione del “Premio Imprenditoria e Innovazione Antonio Urciuoli”.
All’incontro, presieduto dal rettore dell’Università di Bari,Corrado Petrocelli e coordinato dal giornalista Giancarlo Spadoni (redattore capo Rai Puglia), partecipano: Raffaele Fitto,ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali; Paolo De Castro, vicepresidente IX Commissione del Senato per l’agricoltura e le produzioni agroalimentari; Pietro Pepe, presidente del Consiglio della Regione Puglia; Enzo Russo, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia; Loreto Gesualdo, presidente del Distretto agroalimentare regionale; Gianpiero Calzolari, presidente di Granlatte;Marco Gobbetti, docente della facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari; Alessandra Salfi ricercatrice di Swg Trieste; Bruno Altini, presidente di Sail Spa e vicepresidente di Granarolo Spa.
Sul tavolo del confronto i risultati di un’indagine quanti-qualitativa, presentata oggi in anteprima, sugli scenari evolutivi del sistema agroalimentare pugliese, condotta da Swg su un campione di 800 tra consumatori italiani e stakeholders, dove “il contributo esperto degli addetti ai lavori s’incrocia con le percezioni e le esigenze del mondo del consumo italiano, per dare profondità ad un quadro complesso, che in questi anni vive al centro delle dinamiche di globalizzazione e sperimenta le sollecitazioni ad una ristrutturazione tanto profonda quanto inevitabile”, spiega Alessandra Salfi, ricercatrice della società triestina specializzata in indagini demoscopiche. Dalla ricognizione compiuta da Swg emerge che la vocazione agro-alimentare del nostro territorio risulta ampiamente riconosciuta dai consumatori italiani, che all’interno del panorama delle regioni collocano la Puglia tra il 2° e il 3° posto per la bontà dei prodotti, tra il 3° e il 4° per la genuinità, tra il 4° e il 5° per la qualità, tra il 4° e il 6° per la sicurezza. Un posizionamento di tutto rispetto, dal quale emerge peraltro che “natura, gastronomia e cultura” (i tre pilastri del profilo d’immagine tratteggiato dai consumatori) sono il biglietto da visita di una regione che da qualche anno persegue la sua vocazione turistica e raccoglie oggi i frutti di questo lavoro (il 68% dei cittadini extra-regionali intervistati dichiara, infatti, di aver visitato la Puglia e il 53% lo ha fatto per turismo). Le dichiarazioni sul comportamento d’acquisto chiariscono le dimensioni del fenomeno: degli intervistati, il 75% ha acquistato prodotti pugliesi, incentivato da una conoscenza diretta (44%), mosso dalla curiosità di provare qualcosa di nuovo (41%) o su consiglio di amici e parenti (30%). Si tratta quindi di una scelta consapevole – solo per il 16% guidata dal caso – agevolata anche dalla chiara riconoscibilità della provenienza regionale, ravvisata dall’81% degli acquirenti.
Dall’indagine sugli addetti ai lavori emerge poi che valorizzazione, comunicazione e distribuzione del prodotto pugliese rappresentano gli elementi inscindibili di un approccio commerciale più strutturato, di cui sentono la mancanza soprattutto gli stessi produttori e stakeholders pugliesi. Il quadro delineato dagli operatori si sovrappone in più punti all’immagine percepita dai consumatori italiani: l’agro-alimentare s’identifica con un modello produttivo imperniato su qualità, genuinità e tipicità e che appare frenato da una serie di potenzialità inespresse e da un elevato grado di frammentazione del settore primario, che acuisce la scarsa propensione alla collaborazione e all’innovazione. Sullo sfondo gli intervistati rilevano: un flusso in controtendenza verso il “ritorno alla campagna”, le tensioni legate alla crisi della grande industria e una ristrutturazione del settore che appare inevitabile. Di qui la consapevolezza di essere di fronte a un bivio: “l’autostrada della quantità o il sentiero della qualità?”. Quale delle due direzioni deve intraprendere il sistema agro-alimentare pugliese? Sono davvero due strade opposte destinate a non incontrarsi?
A questa domanda sono stati chiamati a dare una risposta i protagonisti della tavola rotonda che come di consueto si concluderà con la cerimonia di assegnazione dell’Ottavo “Premio Imprenditoria e Innovazione Antonio Urciuoli”. Il riconoscimento (una borsa di studio per la frequentazione di un master di specializzazione) è stato assegnato a Maria Grazia Pirulli, brillante neolaureata dell’Ateneo barese che si è distinta con la tesi «L’industria agroalimentare nel Sud Est barese: agricoltura e trasformazione dei suoi prodotti in un territorio storicamente “vocato”. Profili settoriali e aziendali». Il Premio sarà consegnato da Bruno Altini, vicepresidente di Granarolo Spa e da Corrado Petrocelli, rettore dell’Università degli Studi di Bari.




  Categoria:
Notizie