AGRICOLTURA BIOLOGICA - TORRIANI PER AUMENTARE OFFERTA E DOMANDA DI PRODOTTI BIO FONDAMENTALE PUNTARE SU FILIERE COOPERATIVE
NotizieResi noti i numeri del bio nel 2022 nel corso di un convegno organizzato da Ismea a L'Aquila. "Per stimolare la crescita dei consumi di bio puntare su programmi promozionali con risorse pubbliche e private"- ha spiegato il Coordinatore settore biologi
L'Aquila, 5 luglio 2023 - I dati sui consumi dei prodotti biologici del 2022, che vedono scendere l'incidenza delle vendite bio sulla spesa agroalimentare complessiva dal 3,9% al 3,6%, rendono ancora più impellente la richiesta avanzata dalla cooperazione di promuovere e incentivare la crescita delle produzioni biologiche sul territorio, sostenendo contestualmente anche la domanda. Un obiettivo duplice, che può essere conseguito solo puntando sull'aggregazione, poiche' in un contesto caratterizzato da una riduzione del potere di acquisto delle famiglie, sono solo le filiere efficienti quelle in grado di mettere sul mercato prodotti di qualità a prezzi competitivi".
Lo ha dichiarato
il Coordinatore del settore Biologico di Alleanza Cooperative Agroalimentari
Francesco Torriani nel corso del suo intervento al convegno Appuntamento
con il "Bio" organizzato questa mattina da Ismea a L'Aquila, presso la sede
del Consiglio Regionale alla presenza del Sottosegretario al Masaf Luigi
D'Eramo.
Visto il ruolo
strategico che le filiere rivestono per la promozione del biologico, secondo il
coordinatore di Alleanza Cooperative "assume grande rilevanza l'impegno che ci
attendiamo venga mantenuto dal Masaf di destinare il 25% delle risorse del V
Bando alle filiere biologiche. Sarebbe veramente grave se tale impegno venisse
disatteso e contraddirebbe gli obiettivi del Piano d'Azione nazionale
recentemente varato dal Ministero a sostegno dell'agricoltura biologica". Per
quanto riguarda l'obiettivo di far crescere i consumi di bio, che risultano in
stagnazione da almeno un paio d'anni, e' auspicabile secondo Torriani, "che
sia le istituzioni pubbliche, che il privato, si impegnino in programmi
promozionali d'impatto rivolti ai consumatori anche attraverso partenariati tra
produttori, impiegando al meglio le risorse messe a disposizione della politica
agricola comune".
Torriani ha anche
evidenziato un dato emerso dalla rilevazione Ismea, relativo alle aziende
agricole biologiche, che risultano avere una dimensione media quasi tre volte
più grande rispetto a quelle dell'azienda agricola convenzionale (28,4 ettari
rispetto a 11 ettari). "Ciò smentisce la tesi comunemente diffusa - commenta
Torriani - secondo la quale le aziende biologiche sono di piccole dimensioni,
poco strutturate e adatte soprattutto a vendere nel raggio di pochi chilometri
dall'azienda. Le aziende agricole biologiche hanno invece superfici coltivate
importanti e una dimensione maggiore delle aziende convenzionali. Dal momento
che incentivare la produzione con metodo biologico e' una degli obiettivi
principali che si e' posta la Commissione Europa, risulta pertanto di
fondamentale importanza sostenere tali imprese, che concentrano gran parte del
valore della produzione, incrementando la domanda di prodotti biologici".