Unipeg: il comparto delle carni bovine può; cogliere dalla crisi globale l’opportunità; di una svolta

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11 maggio 2009

Ildo Cigarini, Presidente di UNIPEG, e Ivano Lugli, Vice-presidente, hanno presentato il 7 maggio alla Stampa il bilancio di esercizio 2008 di UNIPEG, cooperativa di macellazione, lavorazione e commercializzazione carni bovine fresche, leader nazionale nella commercializzazione delle carni bovine allevate in Italia verso la GDO e il dettaglio tradizionale.
L’azienda ha chiuso l’esercizio 2008 con 272.724 capi macellati,111.223 tonnellate vendute, e 384,9 milioni di euro di fatturato; il risultato della gestione è positivo per 480 mila euro.
“I risultati conseguiti dalla nostra cooperativa, positivi ma in calo rispetto al 2007 – ha spiegato il Presidente di UNIPEG, Ildo Cigarini – riflettono una situazione di mercato particolarmente complessa e difficile: nel 2008 l’economia italiana ha risentito in modo forte della crisi finanziaria ed economica mondiale, e anche il settore delle carni ha subito le conseguenze di questo quadro economico generale, sebbene con diverse modalità fra carne bovina, suina e avicola. La carne bovina ha registrato una sensibile flessione negli acquisti, mentre avicolo e suino, dal punto di vista delle vendite, hanno segnato performance migliori. L’attuale profilo del settore della carni bovine è presto descritto: il patrimonio bovino è costante, le macellazioni sono in calo, resta e anzi si rafforza la dipendenza dall’estero per la carne fresca, e il settore industriale e produttivo è ancora fortemente frammentato. A ciò si sono poi aggiunte ulteriori problematiche, che hanno influito negativamente sui risultati dell’esercizio: da un lato, il forte aumento della materia prima (+2,96% medio); dall’altro, la pressione commerciale esercitata dalla Distribuzione sull’Industria di macellazione a seguito della riduzione dei consumi domestici di carne bovina, con conseguente perdita di marginalità per l’Industria; e, infine, il consolidarsi a livello nazionale della crisi dei settori della pelletteria, delle calzature, dell’arredamento e dell’auto, che hanno pesantemente condizionato le vendite e il valore delle pelli.”
Un contesto, dunque, estremamente difficile, in cui però UNIPEG - grazie alla propria organizzazione ed efficienza industriale – ha retto sicuramente meglio rispetto ad altre strutture, difendendo efficacemente la propria quota di mercato, pari a circa il 9%, chiudendo l’esercizio con un saldo attivo, e creando valore per le produzioni dei soci, che hanno risentito in misura minore, rispetto all’andamento generale, della flessione del mercato. Nel 2008 i capi conferiti dai soci sono stati 187.125, pari al 68,61% del totale macellato; le percentuali di conferimento salgono però sensibilmente se si considera il conferimento di “animali nobili” (i vitelli conferiti rappresentano l’81% su totale macellato, le scottone il 70%, i vitelloni il 79%), a dimostrazione che il servizio al dettaglio tradizionale e alla GDO è fatto con carni che provengono prevalentemente dai soci di UNIPEG. Per quanto riguarda la provenienza territoriale dei conferimenti, l’Emilia-Romagna ha conferito il 13% circa del totale, la Lombardia il 51,5% c.ca, il Veneto il 33% e altre regioni – in particolare Piemonte e Trentino – il restante 2,5% (dati in numero in capi). “Questi dati – ha aggiunto il presidente Cigarini - confermano che UNIPEG è un’impresa cooperativa a forte mutualità prevalente, con radicamento territoriale multi regionale e con un forte insediamento nelle zone vocate alla produzione di zootecnia da carne. Una vera filiera, con un forte rapporto di programmazione, lavoro e valorizzazione del prodotto dei soci, fondato su solide basi.”
Unipeg conta oggi 1.290 soci, di cui 1.172 ordinari e 118 sovventori.
“I cambiamenti intervenuti nel settore – ha concluso Cigarini - e le prospettive di evoluzione del mercato e dell’economia, nazionale e internazionale, richiedono la messa a punto di nuove politiche di sviluppo. Le minacce che gravano sul comparto – dalla crisi economica alla dipendenza dalle carni estere, dai nuovi stili di consumo al potere contrattuale della GDO - sono diverse e insidiose, e possono comprimere le opportunità di lavoro e di reddito per il settore della macellazione bovina. Ma nel gioco competitivo, oltre alle minacce esistono anche le opportunità, che si chiamano concentrazione, efficienza, prodotti a valore aggiunto, servizi al cliente, certificazioni e sicurezza alimentare, nuovi prodotti. E’ su queste che occorre fare leva per superare il presente, per affrontare la crisi come occasione di cambiamento, per costruire il futuro. UNIPEG può affrontare questa sfida, forte del suo rapporto con i soci, delle sue conoscenze, del suo patrimonio e delle sue risorse umane.”
Nel 2008, infine, UNIPEG ha portato a regime, nel sito di Reggio Emilia, l’attività di lavorazione carni suine e bovine e l’attività di piattaforma di distribuzione di tutte le carni prevista dall’accordo stipulato nel 2006 fra la Cooperativa e il Distretto Adriatico COOP (Consorzio cooperativo della distribuzione comprendente Coop Estense, Coop Nordest, Coop Adriatica).
Un’attività di servizio che, per i volumi che muove e le complessità operative e logistiche affrontate, rappresenta la più importante esperienza a livello nazionale nel settore delle carni. UNIPEG conta oggi 2 stabilimenti di produzione,circa 300 persone occupate, e offre una gamma completa di prodotti: carni in osso, disossate, carni porzionate e confezionate, carni per la trasformazione industriale.




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