Toscana: energia, le proposte delle cooperative alla Regione

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9 marzo 2009

Alzare il limite d’altezza per l’inserimento nel paesaggio toscano delle pale eoliche per la produzione di energia dal vento da 22 a 50 metri: questa la richiesta avanzata dal movimento cooperativo toscano alla Regione Toscana, che ha rilevato come vi siano attualmente troppi vincoli per l’inserimento di impianti per la produzione di energia pulita e delle contraddizioni fra quanto prevedono in materia il nuovo Piano di Indirizzo del Territorio (PIT) da un lato e il Piano Energetico Regionale dall’altro.

Una proposta di modifica in tal senso è stata consegnata alla Regione Toscana dalle tre centrali cooperative unitariamente, Legacoop, Confcoooperative e Agci, in rappresentanza di oltre 450 cooperative agricole in Toscana che contano più di 25.000 soci.

A giudizio delle cooperative toscane se la proposta del PIT regionale è complessivamente rispondente alle esigenze di salvaguardia del paesaggio, contiene anche alcune rigidità che rischiano di vanificare gli obiettivi del Piano Energetico. In particolare c’è il rischio di vanificare i programmi delle aziende agricole interessate alla produzione energetica da fonti alternative, a tal punto da rendere impossibile la coesistenza di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare dal termico e fotovoltaico, in gran parte del territorio regionale. Mentre la proposta del PIT rende infatti immodificabile tutto il territorio compreso all’interno dei parchi, l’idea avanzata dalle centrali cooperative punta all’applicazione di una corretta normativa ambientale-paesaggistica che non penalizzi il fare. “Riteniamo che vi debba essere una coerenza e una corrispondenza tra quanto previsto dal Piano Energetico regionale (PIER) che indica obiettivi impegnativi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e la reale possibilità di realizzare impianti compatibili con il paesaggio. Per questo abbiamo proposto di portare il limite dell’altezza degli impianti eolici da 22 a 50 metri – dichiara il presidente di Legacoop Toscana Patrizia Vianello – e di definire in altro modo la possibilità di installare impianti a terra in aree agricole e in edifici storici indipendentemente dalla collocazione in aree protette o parchi. Il mondo agricolo cooperativo regionale è pronto a fare la sua parte anche nel campo della produzione di energia, ma chiediamo di essere messi nelle condizioni di farlo”.




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