VERSO LA NUOVA PAC. LUPPI: SODDISFAZIONE PER LA POSIZIONE UNITARIA DEI DIRIGENTI AGRICOLI EUROPEI. PISCOPO: SI AVVIA UNA FASE IMPORTANTE PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA EUROPEA

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5 maggio 2010

I dirigenti agricoli del COPA-COGECA hanno adottato ieri a Bruxelles un testo, approvato all’unanimità, che definisce una posizione comune in base alla quale andrà costruita la nuova Politica agricola comunitaria (PAC) che verrà varata nel 2013.

«Sono molto soddisfatto – è stato il commento del presidente di Legacoop Agroalimentare, Giovanni Luppi –. L’avere elaborato un punto di vista unitario sulle politiche agricole comunitarie agevolerà il confronto con l’Unione europea in vista della formulazione della PAC post 2013. Vengono condivise anche le nostre posizioni, che avevamo espresso nella lettera di auguri inviata al commissario europeo Dacian Ciolos al momento della sua nomina».

In quella lettera, Luppi elencava le priorità: una articolazione del sostegno al reddito maggiormente in sintonia con la nuova configurazione di mercato e con la pluralità e diversità dei sistemi agricoli territoriali; la riforma del cosiddetto secondo pilastro; uno stabile sistema di qualità europeo.

«Sono tutti elementi ripresi nella dichiarazione dei dirgenti agricoli europei – osserva il direttore di Legacoop Agroalimentare, Giuseppe Piscopo, che ieri a Bruxelles ha partecipato alla riunione finale per l’approvazione  del documento –. Questo accordo avvia una fase importante per il futuro dell’agricoltura europea. Con la nuova PAC si deve riuscire nell’intento di dare risposte positive ai cittadini europei i quali non chiedono, come accadde nel passato, di produrre di più, ma di elevare la qualità e la sicurezza degli alimenti, di tutelare ambiente, paesaggio e benessere degli animali, ridisegnando un ruolo nuovo, ampio e importante per l’impresa agricola. Un ruolo che andrà riconosciuto anche dalle politiche agricole europee».

Piscopo mette l’accento anche sul fatto che la Pac post 2013 dovrà guardare al futuro, favorendo i giovani che vogliono operare nel settore agricolo e premiando chi investe in questo comparto.

«In questa prospettiva, un ruolo decisivo lo potranno avere le organizzazioni dei produttori e le cooperative – ha aggiunto Piscopo – che  costituiscono  un elemento di aggregazione e di difesa del reddito dei lavoratori. Certo, come ha sottolineato il presidente del Cogeca, Paolo Bruni, è essenziale che le cooperative accrescano le loro dimensioni. Per questo vanno rivisti i meccanismi che penalizzano le grandi cooperative che, pur essendo aggregazioni di microimprese appartenenti agli agricoltori, non posso usufruire degli stessi incentivi di cui godono le piccole e medie imprese».

 

Roma, 5 maggio 2010


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