Presentato il Consorzio Agricoop Lazio

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6 ottobre 2015

Iniziative come quella del consorzio Agricoop Lazio "riconducono la cooperazione ai suoi obiettivi e valori primari e fondativi", traditi da vicende come quella di "mafia capitale", ha detto il presidente di legacoop mauro LUSETTI intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della nuova struttura voluta dalla legacoop regionale. la "distintività cooperativa significa ad esempio che mentre granarolo difende il prezzo pagato ai produttori, multinazionali come la parmalat se ne fregano", ha asserito LUSETTI. "quando si parla di agricoltura, distintività cooperativa deve significare buon lavoro, cioe' niente caporalato o sfruttamento, tutela della biodiversità, qualita"', ha insistito il presidente di legacoop. agricoop lazio e' stata costituita da 15 cooperative "tra le più grandi del settore agricolo ed agroalimentare del lazio", ha spiegato il vicepresidente del consorzio giuseppe CODISPOTI, introducendo i lavori. si tratta - ha aggiunto CODISPOTI - della "più grande aggregazione fra imprese della nostra regione, con oltre 200 milioni di fatturato e più di 2000 addetti" che ha l'obiettivo di diventare "lo strumento operativo del sistema cooperativo aderente a legacoop lazio, ma aperto a tutte le non aderenti che vogliano condividere valori e progetti imprenditoriali nell'ottica della nascita dell'alleanza delle cooperative italiane nel lazio". questa iniziativa nasce in un quadro di difficoltà per il settore primario della regione, ha detto il presidente di agricoop lazio pino LA ROCCA. nanismo delle imprese e "lento declino fino quasi alla scomparsa dell'industria di trasformazione" sono i principali problemi individuati dal presidente del consorzio, a cui si affiancano la mancanza della "politica con provvedimenti e interventi mirati". il "psr 2014-20 sarà la cartina al tornasole del cambiamento", ha affermato LA ROCCA rivolgendosi all'assessore regionale all'agricoltura sonia RICCI, che ha preso parte all'incontro. RICCI ha assicurato che il nuovo piano di sviluppo rurale sarà all'altezza delle aspettative, ma occorre che anche le imprese facciano la loro parte, ha specificato. ad esempio, per quel che riguarda la zootecnia, "o le aziende si aggregano o morirà, qualsiasi cosa facciano le istituzioni". più in generale, l'assessore ha fatto notare che il lazio ha il più alto numero di op di tutte le regioni italiane, senza che queste raggiungano la dimensione critica necessaria per affrontare i mercati con successo, cosa peraltro rilevata anche da LA ROCCA. "le istituzioni ci sono. adesso la sfida sta nel coraggio delle scelte: bisogna puntare sulle aggregazioni per ridurre i costi e dare valore al prodotto, anche in termini di riconoscibilita"', ha sottolineato RICCI. "l'assistenzialismo e' finito, bisogna che gli imprenditori facciano gli imprenditori", ha insistito l'amministratore unico di arsial antonio ROSATI, che ha ricordato quanto fatto finora dalla giunta zingaretti per "raddrizzare" una situazione "disastrosa". solo per arsial - ha detto - "1,4 miliardi di euro hanno dovuto essere utilizzati per il ripianamento del debito, invece che per lo sviluppo". comunque, per quel che riguarda il futuro, ROSATI ha posto l'accento sulla necessità di valorizzare sempre più il legame tra turismo e agroalimentare, considerando il polo di attrazione costituito da roma. in particolare, "per il giubileo vogliamo aprire negozi" per la vendita di prodotti tipici, sull'esempio di quanto fatto al porto di civitavecchia, ha annunciato l'amministratore unico di arsial.  "si calcolano 30 milioni di turisti in questa occasione", ha fatto notare. alla presentazione del consorzio, che - ha spiegato CODISPOTI - ha come obiettivo "la valorizzazione delle tre 'ì che costituiscono i temi di fondo del futuro dell'agricoltura laziale e cioe' integrazione, innovazione ed internazionalizzazione", sono intervenuti inoltre i partner che contribuiranno a realizzarlo: cooperativa indaco, intesa san paolo, camera di commercio di roma, arm e cft logistica. in particolare, carlo HAUSMANN, direttore dell'azienda romana mercati, ha puntato il dito contro il "basso livello di rivendicazione dell'origine" da parte dei produttori laziali ed ha invitato a guardare con maggiore attenzione a due settori in crescita, quello delle specialità alimentari e quello della ristorazione.  in platea erano presenti, tra i molti altri, il direttore della legacoop agroalimentare giuseppe PISCOPO e il direttore generale del centro agroalimentare roma fabio massimo PALLOTTINI, oltre che rappresentanti di coldiretti, cia e confagricoltura.
Il presidente di legacoop mauro LUSETTI, inoltre, si e' soffermato tra l'altro sulla "crisi dei corpi intermedi. se ne parla tanto - ha detto - però non si fa niente". "noi cooperatori abbiamo deciso di agire e dal gennaio 2017, di tre centrali, ne faremo una", ha sottolineato. anche perche' altrimenti, a causa della frammentazione della rappresentanza, "quando andiamo in ue per sostenere gli interessi degli associati, facciamo ridere", ha aggiunto, rilevando che "i costi di tutte queste strutture ricadono su due soggetti, gli imprenditori associati e lo stato". anche per i corpi intermedi, insomma, si pone una questione di "sostenibilita"', ha affermato LUSETTI, pur ribadendo che essi "sono necessari perche' non esiste leader che parla direttamente con 50 milioni di cittadini".

Fonte: Agra Press



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