MERCURI CONCLUDE L’ASSEMBLEA DEL SETTORE VINO. PROFICUO IL CONFRONTO CON IL MIPAAF E CON LE COOPERATIVE DI SPAGNA E FRANCIA

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3 novembre 2014

Roma, 30 ottobre 2014 - “Esprimo a nome di tutta l’Alleanza una grande soddisfazione per questa prima Assemblea unitaria: abbiamo finalmente costituito il coordinamento congiunto e ci siamo confrontati in maniera franca e costruttiva con il Ministero e con i colleghi della cooperazione francese e spagnola su temi di assoluta rilevanza per il futuro del settore vitivinicolo del nostro Paese”. Così il Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri nel suo intervento conclusivo della due giorni di Assemblea del Settore Vitivinicolo svoltasi a Modena e Reggio Emilia.

Grazie al contributo del Ministero, rappresentato dal Direttore dell’ufficio vitivinicolo Michele Alessi – ha detto Mercuri - abbiamo fatto finalmente chiarezza sulle caratteristiche salienti del nuovo sistema autorizzativo, ragionando insieme sulle possibili forme di attuazione nazionale: sfruttare a pieno il potenziale di crescita dell’1%, quantomeno per il primo anno; gestione nazionale e distribuzione delle autorizzazioni in maniera semplice ed efficiente, per non perdere nemmeno un ettaro del plafond di ettari disponibili per i nuovi impianti”.

Positiva anche la discussione del secondo giorno – ha proseguito Mercuri - dove l’attenzione è stata tutta concentrata sulle Organizzazioni di produttori e sulla possibilità di svilupparle nel settore vitivinicolo che ad oggi ne annovera solo 5. Su questo ci siamo confrontati in maniera costruttiva con gli amici della cooperazione spagnola e francese e con il nostro Ministero, rappresentato dal dott. Giovanni Di Genova, del Dipartimento delle politiche competitive del mondo rurale e della qualità”.

La frammentazione regna nel settore vitivinicolo, in particolare per quel che riguarda la parte agricola. Da anni la cooperazione sostiene, numeri alla mano, la necessità di favorire processi di aggregazione, resa ancora più necessaria oggi, vista la scomparsa di qualsivoglia strumento di intervento in caso di crisi e considerato quello che sta accadendo negli altri Paesi grandi produttori di vino. Siamo interessati alle OP – dichiara Mercuri – quale strumento per favorire l’aggregazione tra gli operatori del settore. I dati ci dicono che ancora oggi abbiamo troppe cantine troppo piccole per reggere l’impatto della concorrenza internazionale”.

Angel Villafranca, presidente di Cooperativas Agroalimentarias, ha portato il punto di vista della cooperazione spagnola, che rappresenta il 70% e oltre della produzione vinicola della penisola iberica. In Spagna, la cooperazione si sta facendo promotrice di processi di aggregazione, quale l’operazione di alcuni giorni fa che ha portato alla costituzione di un nuovo gruppo cooperativo da 750 milioni di euro, DCOOP, leader nella produzione di olio e vino. Stesso discorso per la cooperazione francese, rappresentata da Hervé Schwendenmann di Coop de France, il quale non esclude alleanze transnazionali, perché il mercato è ormai mondiale, in particolare sul vino da tavola.




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