Gruppo Cevico: buona annata per il consorzio vitivinicolo

Notizie
9 gennaio 2009

Nella suggestiva cornice della Sala delle Feste di Palazzo Milzetti a Faenza (Museo del Neoclassico in Romagna) si è svolta, giovedì 11 dicembre 2008, l’Assemblea di bilancio di Gruppo Cevico, il Consorzio vitivinicolo che organizza le cantine Le Romagnole di Lugo-Ravenna, Colli Romagnoli e Terre Riminesi, alle quali sono associati complessivamente 4500 produttori che rappresentano quasi il 30% del vino romagnolo, il 15% di quello regionale e oltre il 2% della produzione italiana.

L’Assemblea, conclusa da Giovanni Luppi (Presidente Legacoop Agroalimentare Regionale), ha registrato la partecipazione d’importanti ospiti, fra i quali il Presidente degli Enologi Italiani Giancarlo Prevarin, Rolando Chiossi del Gruppo Italiano Vini e i dirigenti di Colli Veneto Wine Group, un altro colosso del settore con cui Gruppo Cevico ha stretto un’importante alleanza strategica prescindendo dalle diverse ispirazioni politiche d’origine.

In apertura, il Presidente Ruenza Santandrea ha sottolineato il significato della scelta organizzativa di celebrare, da alcuni anni, l’Assemblea di bilancio in luoghi particolarmente evocativi della storia locale, a voler significare i profondi legami di Gruppo Cevico con il territorio non solo produttivi, ma anche socio-culturali.

Le risultanze dell’esercizio sono state esposte da Massimo Gallina, Direttore amministrativo e finanziario: valore della produzione in incremento del 12%, fatturato estero cresciuto del 15%, utile pari a 1,213 milioni di Euro.

Lauro Giovannini, Direttore commerciale imbottigliato e Presidente della Società commerciale controllata Due Tigli di Forlì, ha poi illustrato l’andamento e le strategie commerciali per il vino confezionato particolarmente incentrate sull’export, sul rafforzamento dei marchi aziendali dedicati al segmento vetro e sul consolidamento della forte crescita del brik (in particolare San Crispino).

Sante Ricci, quale Direttore del reparto commercializzazione vino sfuso, si è invece soffermato sulle prospettive del comparto, soprattutto alla luce della recente riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato (cosiddetta Ocm).

Nella sua relazione, il Presidente ha ripreso gli aspetti salienti della gestione e tracciato le prospettive di sviluppo dell’intero Gruppo, rimarcandone innanzi tutto la vitalità e il rafforzamento del suo insediamento in Romagna: ne sono emblematici sia le numerose iniziative sociali promosse o sostenute da Cevico sia la neonata cantina Colli Romagnoli, originatasi dalla fusione di Copa Faenza e Terre Imolesi e che si appresta ad un’ulteriore integrazione con le Cantine Frantoio del Rubicone di Savignano e con la Cantina Terre Riminesi. “Il vino” ha affermato Ruenza Santandrea “ è reduce da un’annata favorevole per gran parte dei produttori di pianura, ma permangono le difficoltà sui vini rossi (e quindi sulle uve di collina) e, purtroppo, più in generale tutti vini della vendemmia 2009 stanno subendo una riduzione dei prezzi.

In tale contesto Gruppo Cevico ha corrisposto una remunerazione dei vini, lui conferiti nell’esercizio dalle Cantine, superiore ai prezzi di mercato e agli altri Consorzi del territorio. Le cantine associate,mantenendosi competitive nei pagamenti delle uve ai loro soci, hanno inoltre confermato una linea di grande trasparenza che le vede, uniche nella zona, a pubblicare sia il prezzo medio a quintale che il grado zuccherino medio delle uve, onde consentire al socio di determinare facilmente la propria produzione lorda vendibile per ettaro (parametro certo a fronte della “complessità” dei vari listini). Siamo purtroppo ora di fronte ad una crisi economica che probabilmente non ha eguali nel dopoguerra” ha continuato il Presidente” che va affrontata in modo nuovo, poiché i timori legati al futuro deprimono i consumi mondiali in misura anche superiore a quanto le difficili condizioni economiche dei cittadini giustifichino. Registriamo consumi interni in continuo calo e, mentre nel 2007 l’esportazione dei vini italiani ha segnato un incremento importante (con oltre diciotto mio di hl esportati), nei primi sette mesi della campagna in corso l’export è stato in netta diminuzione in volume (-9%), anche se è ancora cresciuto in valore (+6%)

I vini sfusi, che nell’esercizio appena chiuso erano cresciuti in modo importante, nella vendemmia  2008 sono in forte calo non giustificato dal leggero aumento della produzione (dal 2 al 5%) a livello mondiale: pesano, piuttosto, le incognite legate alla scomparsa o difficile adozione dei nuovi provvedimenti comunitari e sugli effetti strutturali dei premi d’estirpazione vigneti.

In questa situazione sarà fondamentale acquisire quote di mercato nei vini confezionati (anche se la rincorsa al basso prezzo ha ridotto forte mente i margini) e fidelizzare clienti importanti nel mercato del vino sfuso, privilegiando i mercati esteri unici suscettibili di sviluppo.

“Contestualmente” ha proseguito il Presidente” abbiamo accelerato sul Progetto Alta Qualità, che si snoderà in via sperimentale nell’arco di quattro anni con il coinvolgimento dell’Università e del CRPV, teso a cogliere anche il segmento più prestigioso del mercato a vantaggio dell’intero Gruppo; all’interno si colloca la scelta dell’acquisto dell’Azienda agricola Masselina sulla Serra di Castelbolognese e il progetto di revisione dell’intera filiera partendo dalla qualificazione delle uve.

Consolidandosi e qualificandosi in tal modo, con tutti gli opportuni investimenti innovativi di prodotto e di processo, si può anche ritenere che, dopo alcuni anni di forte tensione, la produzione si ridurrà per selezione competitiva e che il mercato si assesterà su prezzi più remunerativi. La concezione invalsa che nel vino piccolo è bello è parziale e controproducente” ha concluso Ruenza Santandrea” il valore delle nicchie di pregio e del tipico è innegabile, ma nella moderna agricoltura la sfida si gioca in un mondo globalizzato dove occorrono strutture e risorse adeguate ad acquisire canali di vendita, in cui un sistema cooperativo coeso e organizzato può dare le migliori risposte al territorio ed ai consumatori”.

Al termine, l’Assemblea ha rinnovato le cariche sociali ed il nuovo Consiglio ha confermato, all’unanimità per il prossimo mandato triennale, sia Ruenza Santandrea (rieletta Presidente) che i Vicepresidenti Carlo Frulli (vicario) e Silvano Dalprato; nominato Direttore Lauro Giovannini, coadiuvato da Massimo Gallina e Sante Ricci nella Direzione Operativa.




  Categoria:
Notizie