Congresso Legacoop Agroalimentare Nord-Italia

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29 febbraio 2012

A Bologna il congresso di Legacoop Agroalimentare Nord-Italia. Giovanni Luppi, presidente nazionale: «Cooperative dinamiche, molte le acquisizioni. Obiettivo: passare dal 36% di produttori organizzati in cooperative al 60%». A Legacoop Agroalimentare Nord-Italia – che comprende le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia- Romagna – aderiscono trecento cooperative con un fatturato che nel 2010 ha sfiorato i 6,257 miliardi di euro.   Bologna, 28 febbraio 2012 – Si è tenuta presso lo Zanhotel di Bentivoglio, nei pressi di Bologna, l’Assemblea di Legacoop Agroalimentare Distretto Nord-Italia, il più importante tra gli appuntamenti territoriali che precedono il Congresso nazionale dell’associazione in programma a Roma il 15 e 16 marzo. luppi2L’appuntamento è stato anche l’occasione per discutere, nell’ambito di una tavola rotonda, delle sfide che attendono il sistema della cooperazione agroalimentare e quali politiche possono essere messe in campo per superare le difficoltà economiche, finanziarie e di mercato. Al dibattito, coordinato dal giornalista Emilio Gelosi, hanno preso parte Giovanni Luppi, presidente di Legacoop Agroalimentare nazionale e vicepresidente di Grandi salumifici italiani, Paolo Cattabiani, presidente di Legacoop regionale, Tiberio Rabboni assessore regionale all’agricoltura, Pierluigi Stefanini, presidente Unipol, Giuseppe Politi, presidente Cia e Roberto Fanfani, docente di economia agraria dell’Università di Bologna. «Le recenti acquisizioni di Latbri da parte di Granarolo, di Alcisa e GAIT da parte di Grandi salumifici Italiani, di Castelcarni da parte di Unipeg, di Cavicchioli da parte del Gruppo Italiano Vini, sono la dimostrazione che la cooperazione agroalimentare, malgrado il periodo di crisi economica prolungata, è composta da imprese forti e dinamiche – ha sottolineato Luppi – che stanno riorganizzando e ampliando la propria presenza in un settore ancora frammentato. Sappiamo di potere fare di più, anche ampliando la platea dei produttori organizzati nelle cooperative: oggi sono il 36%, il nostro obiettivo è arrivare in tempi brevi a organizzarne il 60%». Luppi si è anche rivolto all’assessore regionale Tiberio Rabboni invitando la Regione a emanare una legge specifica a sostegno della cooperazione agricola, «altrimenti – ha ricordato – il rischio è che un comparto che costituisce gran parte delle eccellenze emiliano-romagnole scompaia, perché non ci sono margini di guadagno per andare avanti». Luppi ha ricordato che l’Istat ha censito 1.600.000 imprese agricole: «Tra queste – ha sottolineato – c’è anche il mio orto... Se volessimo conteggiare le aziende agricole vere e proprie dovremmo parlare di 5/600.000 imprese al massimo. Eppure la burocrazia, quella pubblica e quella delle associazioni, i rimborsi, l’assistenza, sono calibrati su quel 1.600.000 dando luogo a sprechi e ridondanze che non ci si può più permettere e sottraendo risorse al sostegno delle vere imprese, dei veri agricoltori».  La cooperazione agroalimentare guarda con grande attenzione all’estero dove il made in Italy è molto apprezzato: «Sono convinto – ha osservato Luppi – che dalla collaborazione più stretta con le altre centrali cooperative verrà una spinta positiva sia verso la concentrazione delle imprese, sia per aggredire con maggiore efficacia i mercati esteri». Aderiscono a Legacoop Agroalimentare Nord-Italia – che comprende le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia- Romagna 302 cooperative con un patrimonio netto di 1,6 miliardi di euro.  «Le cooperative più grandi – ricorda il direttore di Legacoop Agroalimentare Nord-Italia, Cristian Maretti –, pur avendo sede legale in Emilia-Romagna, hanno ormai la loro base sociale diffusa in tutte le regioni della pianura padana. Sono circa 75 mila i soci e 16.700 gli occupati nei principali settori e nelle produzioni specialistiche d’eccellenza. Il valore della produzione nel 2010 ha sfiorato i 6,257 miliardi di euro con un utile netto di 65,69 milioni di euro». I principali settori di attività sono il lattiero caseario, le carni fresche e trasformate, l’ortofrutta fresca e trasformata, le grandi colture, i servizi all'agricoltura e la viti-vinicoltura e le cooperative che si occupano di forestazione, della gestione del territorio e della tutela ambientale. Da tempo Legacoop Agroalimentare ha messo al centro della propria azione il grande tema della sostenibilità, ad esempio partecipando attivamente al Progetto Life Aqua sul risparmio e riutilizzo della risorsa idrica nei sistemi agricoli e alimentari.

Ufficio stampa – HominaPdc




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