2012 ANNO INTERNAZIONALE DELLA COOPERAZIONE CONFERENZA STAMPA DI MARINO, POLETTI E ALTIERI

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13 gennaio 2012

Il 2012 è stato proclamato dalle Nazioni Unite “Anno internazionale delle cooperative”, con lo slogan "le cooperative costruiscono un mondo migliore". In tutto il mondo sono previste diverse iniziative per far conoscere e celebrare questa realtà imprenditoriale i cui numeri sono di grande rilevanza: i cooperatori nel mondo sono un miliardo, cioè tre volte gli azionisti delle società di capitali; le persone occupate in società cooperative sono 100 milioni, ovvero il 20% in più rispetto alle multinazionali. In Italia le celebrazioni culmineranno il 16 luglio con una iniziativa che coinvolgerà le massime cariche dello Stato, come è stato annunciato oggi in una conferenza stampa tenuta dall'Alleanza delle cooperative italiane, l'organismo di coordinamento che riunisce Agci, Confcooperative e Legacoop. Nell'occasione, Luigi Marino, portavoce dell'Alleanza e Presidente di Concooperative, insieme con i suoi omologhi della Legacoop, Giuliano Poletti e dell'Agci, Rosario Altieri, ha reso noti i dati relativi alla cooperazione italiana, "una delle più importanti del mondo", di cui l'Alleanza rappresenta oltre il 90%, ha sottolineato Marino. Con 1,3 milioni di occupati, l'85% dei quali a tempo indeterminato, le cooperative italiane generano il 7,5% del PIL del Paese, hanno un fatturato complessivo di 127 miliardi di euro, ai quali si aggiungono i 140 miliardi di depositi nelle banche cooperative, ed hanno dimostrato una buona capacità di tenuta di fronte alla grave crisi economica. Quest'ultimo risultato si deve in particolare - ha detto Marino - al fatto che la cooperazione ha agito su due fronti: quello della dimensione, attraverso aggregazioni e fusioni, e quello della capitalizzazione delle imprese, nella convinzione che la crescita non dipenda tanto dai governi, dallo Stato o dalla spesa pubblica, quanto dalla capacità delle imprese di stare sul mercato. Ciò non di meno - hanno detto i tre Presidenti - le preoccupazioni per il 2012 sono piuttosto forti. Al governo, la cooperazione chiede un quadro normativo che agevoli l'impresa e renda trasparente il mercato. In questo senso, l'Alleanza delle cooperative è favorevole alla lotta all'evasione fiscale ed alle liberalizzazioni. Su queste ultime, però, chiede di non concentrarsi "sui pesci piccoli, come i taxisti", ma di occuparsi dei grandi: benzina, energia, trasporti ed ex municipalizzate. Quanto alla prospettiva europea del governo, secondo l'Aci bene ha fatto Monti a concentrarsi su Bruxelles. "Noi - ha detto Marino - siamo per gli Stati Uniti d'Europa" perché non ci sarà soluzione alla crisi se non in un contesto europeo, in particolare per l'Italia, viste le sue piccole dimensioni e la mancanza di materie prime. Marino ha anche posto l'accento sul problema dei ritardati pagamenti della pubblica amministrazione, apprezzando le dichiarazioni in materia del governo, ma chiedendo che da queste si passi rapidamente ai fatti. Quanto alla necessità di ridurre la spesa pubblica, secondo l'Aci i tagli vanno sì fatti, ma senza "demolire lo Stato". Stesso discorso vale per il welfare, che bisogna contenere e rendere più efficiente, "ma non abolire". Ciò può essere fatto - ha aggiunto Marino - grazie ad un ricorso intelligente al principio di sussidiarietà, che permette di ridurre i costi senza diminuire i servizi, anzi spesso migliorandoli. Per quel che riguarda le agevolazioni fiscali, e le polemiche su quelle che riguardano le cooperative, Marino ha sottolineato come il regime di favore sia "già pesantemente cambiato negli ultimi dieci anni. Noi abbiamo una sola riduzione: quella relativa alla tassazione sugli utili versati a riserva indivisibile, che attualmente sono tassati per il 43 o il 68% a seconda delle realtà. Tutte le altre imposte le paghiamo. L'eldorado di cui si vagheggia non esiste". I tre Presidenti hanno poi parlato del futuro dell'Aci, che celebra il 26 e 27 gennaio a Napoli il suo primo anniversario. In quella occasione - ha spiegato Marino -  saranno nominati un Presidente e due copresidenti dell’Alleanza con mandato annuale. Il prossimo passo sarà la federazione, mentre l'obiettivo - è stato detto - resta quello "dell'unità organica".


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