LEGACOOP AGROALIMENTARE, COOPERAZIONE E OCM LATTE PER IL FUTURO DEL LATTIERO-CASEARIO
Notizie
Simona Caselli (presidente Granlatte) e' intervenuta al
seminario della DG Agri UE, per portare il caso Granarolo come sistema
alimentare sostenibile
"Cooperazione e Ocm latte per il futuro del settore lattiero
caseario"
Cristian Maretti (presidente di Legacoop Agroalimentare): "Le nostre cooperative non hanno avuto
bisogno di aspettare il green new deal per interventi concreti per migliorare
le proprie produzioni dal punto di vista della sostenibilità. Lo hanno fatto
sempre, seguendo la stella polare del reddito del produttore"
ROMA, 16 febbraio 2024 - La cooperazione fa lezione alla Ue.
Il caso Granlatte, che controlla Granarolo, e' stato presentato oggi durante un
seminario della DG Agri UE, che mette assieme la direzione A1 Della DG Agri,
che si occupa di scrivere la definizione dei sistemi alimentari sostenibili,
con i due gruppi di dialogo civile sulla Pac.
Al seminario ha partecipato Simona Caselli presidente
della cooperativa Granlatte. "E' un momento molto importante per la definizione
delle linee strategiche sul tema della sostenibilità nei sistemi agroalimentari
e credo che dobbiamo essere molto orgogliosi che la Commissione abbiamo chiesto
portare la testimonianza di Granlatte in una sede così qualificata per parlare
delle buone pratiche cooperative"
La nostra zootecnia e' e sarà sempre più
sostenibile. Il contributo di Simona Caselli e' servito per "mettere
in evidenza che certe narrazioni sulla presunta insostenibilità della zootecnia
sono completamente immotivate soprattutto perche' sono riferite a modelli
insostenibili come quello sudamericano con cui noi, che non deforestiamo e
siamo basati su imprese familiari, non abbiamo niente a che fare. Le buone
pratiche che partendo dal ciclo dei foraggi, usano tecniche di zootecnia di
precisione, gestiscono gli effluenti producendo biometano e usando il rivestito
di carbonio arrivano ad essere addirittura "carbon negative""".
Fondamentale l'aggregazione e una Ocm anche per
il settore latte. Quello che la presidente di Granlatte ha inoltre sottolineato e' "la necessità dell'aggregazione, sia per una corretta
divisione del valore nella filiera sia per implementare le innovazioni
necessarie per la sostenibilita"', oltre alla necessità di "una Ocm latte". Infatti,
ha detto la presidente Caselli, "sono importanti le
certificazioni, come il biologico, il lattefieno e quelle sulla sostenibilita"'
in quanto "Granarolo diversifica il pagamento del prezzo dl
latte in base alla qualità, all'essere biologico o lattefieno". Ma "la
sostenibilità ha un costo e per ripagarla occorre pensare ad un Ocm anche per
il settore latte".
Il valore della cooperazione. Come sottolinea Cristian
Maretti presidente di Legacoop Agroalimentare, "le cooperative del
settore agroalimentare non hanno avuto bisogno di aspettare il green new deal
per interventi concreti per migliorare le proprie produzioni dal punto di vista
della sostenibilità. Lo hanno fatto sempre, seguendo la stella polare del reddito
del produttore". Perche', spiega Maretti, "la vera sfida che deve
unire agroalimentare e ambiente e' quello di avere imprese agricole attive
partecipanti alla transizione ecologica e non un ambiente migliore perche' le
imprese chiudono. Le cooperative in questo aggiungono la necessità di garantire
questi elementi in futuro perche' sono un "testimone" che
le diverse generazioni di agricoltori si passano tra loro".
Il gruppo. Granlatte Granarolo e' una realtà che nel 2023
ha lavorato circa 9 milioni di litri di latte, erano meno di 5 milioni nel
2013, con una previsione di arrivare a 11 milioni nel 2027. "Il
valore della produzione 2023 di Granarolo e' cresciuto del 11,3%", ha detto
Caselli. "Gli obiettivi della sostenibilità di Granarolo si
traducono nella riduzione del 30% delle emissioni di gas serra per litro di
latte entro il 2030 e nella riduzione dei consumi sostanze chimiche, di acqua,
di energia e di plastica nel packaging per un processo che coinvolge tutta la
filiera, dalle 503 aziende agricole e 6 cooperative in 11 regioni italiane che
fanno parte della catena di approvvigionamento con 167mila capi di bestiame,
alla distribuzione e al marketing senza trascurare il consumatore che deve
essere informato. A Bruxelles e' stata presentata anche l'avanzata metodologia
di gestione del benessere animale delle stalle Granlatte definita grazie ad un
progetto europeo sviluppato con Crpa, UniMi e UniBo. Il processo di Granlatte
Granarolo per la sostenibilità prevede una serie di step messi a punto con la
collaborazione delle Università di Milano, Brescia e Bologna".